(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 30 set. - "Sono 410.000
bambini e adolescenti che al sud vivono in condizioni di poverta'
assoluta, piu' in generale le famiglie con bambini fanno invece i
conti con una poverta' relativa doppia rispetto al resto del
paese. Su un totale di 1.876.000 minori che in Italia vivono in
condizioni di poverta' relativa, ben 354.000 si concentrano nella
sola Campania". Si discute di questo a Napoli in 'Crescere al
Sud', la prima conferenza programmatica sui diritti dell'infanzia
e dell'adolescenza nel Mezzogiorno promossa da Save the Children
e Fondazione 'Con il Sud', nell'ambito della manifestazione Con
il Sud - Giovani e Comunita' in rete per i cinque anni della
Fondazione. La conferenza e' in programma da oggi a domenica.
Crescere al sud e' una vera e propria corsa ad ostacoli che parte
"dall'asilo nido, con una frequenza di 4 volte inferiore alla
media nazionale e di 2 bambini su 100 in Campania e Calabria".
Al termine del percorso scolastico, invece, "c'e' il muro
della dispersione con 3 studenti su 10 iscritti nei 5 anni
precedenti che mancano all'appello del diploma. Grande assente in
questo tragitto il tempo pieno, con un divario nord-sud enorme:
nel 2008, nel Nord-Ovest, le classi a tempo pieno hanno raggiunto
il 42,6%, nelle regioni del sud sono ferme complessivamente
all'8,6% per scendere al 7,1% nelle isole". Tra gli ostacoli piu'
gravi per i diritti dei minori al sud, "l'illegalita' diffusa nei
601 comuni ad alta densita' criminale manifesta (il 37% del
totale, 1.608) dove vive il 76% della popolazione. Il
coinvolgimento diretto dei minori in reati nel 2007 ha riguardato
14.931 casi". Anche sul fronte delle risorse "il quadro e'
allarmante. Basti pensare che i fondi per gli interventi sociali
trasferiti dallo Stato centrale alle regioni si sono ridotti tra
il 2008 e il 2011 dell'85% (da 1.213,2 milioni a 178,5). La spesa
in Italia per l'educazione nel 2008 l'Italia si e' collocata al
29 posto su 34 paesi secondo le stime dell'Ocse, con il 4,8% del
PIL contro una media del 6,1%. Negli ultimi cinque anni il
Sevizio Civile nazionale ha visto ridursi di oltre il 60% i
finanziamenti con il conseguente decremento del numero dei
giovani in servizio, da 57.119 nel 2006 a 19.412 nel 2010".
Analisi, testimonianze e, soprattutto, proposte, "sulla
condizione dei minori nel Mezzogiorno danno corpo ad un cantiere
di lavoro aperto a tutti e con l'intervento di esperti e
rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni, degli
operatori professionali e delle associazioni, articolato in
quattro temi principali: Lotta alla poverta', vecchi e nuovi
bisogni, Cittadinanza e legalita', Comunita' educante e Gioco,
ambiente e salute. 60 ragazzi tra i 12 e 18 anni, sono al lavoro
in una sessione parallela a loro dedicata, i cui contributi
confluiranno nelle conclusioni della conferenza".
Le diseguaglianze nei diritti e nelle opportunita' per i
bambini "hanno raggiunto al Sud un livello inaccettabile, e se
guardiamo al loro futuro c'e' da essere molto preoccupati se oggi
3 giovani su 10 non sono in alcun modo occupati tra i 15 e i 34
anni", ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the
Children Italia . "Partiamo oggi da Crescere al Sud insieme alla
Fondazione 'Con il Sud' e alle tante associazioni nazionali e
locali che con noi hanno creduto nella necessita' di questa
iniziativa. Al Sud c'e' uno straordinario patrimonio di
esperienze, saperi e impegno per la tutela dell'infanzia,
vogliamo costruire un lavoro di rete che possa crescere nel
tempo, con un piano d'azione serio, un'agenda di impegni precisi
e misurabili per tutti i soggetti istituzionali, sociali ed
economici, solo cosi' possiamo avere la forza necessaria per
invertire la rotta".
"Il 42% dei destinatari finali degli interventi sostenuti
dalla Fondazione 'Con il Sud' si riferisce a minori, trovo
singolare la relativa sottovalutazione del tema, in una fase in
cui si mette al centro dello sviluppo il capitale umano- sostiene
Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud- La
conferenza con Save the Children oltre a richiamare le
caratteristiche, per certi versi disastrose, della situazione dei
minori al Sud, e a formulare proposte di politiche ed interventi,
ha anche lo scopo di rimettere al centro del dibattito e della
riflessione sul Sud una nuova attenzione al problema minori".
Alcune prime proposte lanciate oggi da Save the Children, quale
frutto del lavoro preparativo dell'evento, partono dalla
richiesta di destinare da qui al 2013 parte della spesa dei fondi
strutturali europei a politiche di contrasto della poverta'
minorile, con misure per il sostegno delle strutture e dei
servizi per la prima infanzia, fondamentali per lo sviluppo dei
bambini in particolare se provenienti da contesti svantaggiati,
l'occupazione delle giovani donne e la riduzione della
dispersione scolastica. "Per creare 100.000 nuovi posti in asilo
nido o strutture educative per l'infanzia basterebbe solo il 7%
dei 29 miliardi di euro dei fondi strutturali non ancora
impegnati," ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programmi
Italia-Europa di Save the Children. "Ma per incidere
profondamente sulle opportunita' dell'infanzia al sud proponiamo
di creare nei comuni ad alta densita' criminale aree ad alta
densita' educativa che, grazie a risorse stanziate da Regioni e
ministero dell'Istruzione, prevedano progetti per l'aumento del
tempo scuola, lo sviluppo e la formazione di una coscienza
civile, democratica e responsabile fondata sull'educazione ai
diritti di cittadinanza, e consentano il potenziamento degli
interventi di volontariato, rifinanziando ad esempio il Servizio
Civile Nazionale e favorendo i tirocini presso associazioni di
volontariato riconosciute". Quindi "proponiamo la creazione di
fondi regionali finanziati dai proventi delle sanzioni pecuniarie
inflitte ai responsabili di opere abusive per il recupero delle
aree degradate da destinare ai bambini, per il gioco e per lo
sport".
(Pic/ Dire)