MA TASSO GIOVANILE CRESCE ANCORA: IL 27,6% NON HA UN LAVORO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 set. - Disoccupazione in calo
nel secondo trimestre 2011 mentre ad agosto gli occupati sono in
lieve aumento rispetto al mese precedente. È quanto dice l'Istat
in una nota, spiegando che "ad agosto 2011 gli occupati sono 23
milioni e 3 mila unita', in aumento dello 0,1% (26 mila unita')
rispetto a luglio. La crescita riguarda la sola componente
maschile. Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente
l'occupazione aumenta dello 0,8% (191 mila unita')".
Invece "il tasso di occupazione si attesta al 57%, in aumento
di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,3
punti in termini tendenziali. Il numero dei disoccupati, pari a 1
milione e 965 mila, diminuisce dell'1,8% (-36 mila unita')
rispetto a luglio. La flessione riguarda sia la componente
maschile sia quella femminile. Su base annua il numero di
disoccupati diminuisce del 4% (-83 mila unita')".
Il tasso di disoccupazione "si attesta al 7,9%, in diminuzione
di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,4 punti su base
annua. Il tasso di disoccupazione giovanile e' pari al 27,6%, con
un aumento congiunturale di 0,1 punti percentuali.
Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni non registrano variazioni
rispetto al mese precedente e anche il tasso di inattivita'
rimane stabile al 38%".
"BUONE NOTIZIE" - "Decisamente buone notizie finalmente dalla
periodica rilevazione Istat sulle forze di lavoro. Cresce
l'occupazione, che torna a superare la soglia dei 23 milioni,
diminuisce la disoccupazione che nell'ultimo trimestre rilevato
si definisce al 7,8 per cento, scende il tasso di inattivita'. Si
tratta di quasi 200 mila occupati in piu' rispetto ad un anno
fa". Cosi' il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,
Maurizio Sacconi.
Certo, prosegue, "siamo consapevoli ovviamente di dover
accompagnare ed accelerare questo processo incoraggiando gli
investimenti, il ritorno al lavoro dei cassaintegrati, la nuova
occupazione di qualita'. A questo scopo sono particolarmente
utili le relazioni industriali, ovvero gli accordi aziendali e
territoriali, i contratti di inserimento per le donne e l'impulso
che all'apprendistato puo' venire dalle nuove regole piu'
semplici e da auspicabili incentivi nel confronto con le
tipologie lavorative di minore qualita'".
(Wel/ Dire)