"PREOCCUPATI PIU' DEI BILANCI CHE DELLE SORTI DEI CITTADINI"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 set. - In Lombardia i comuni
e le province litigano su chi debba fornire il servizio di
assistenza educativa nelle scuole superiori e il risultato dello
scaricabarile e' che "i ragazzi con disabilita' faticano sempre
piu' a frequentare le scuole superiori perche' il servizio di
assistenza educativa semplicemente non viene erogato". La
denuncia arriva ancora una volta dalla Ledha, che gia' piu' volte
in passato aveva sollevato la questione e chiesto a gran voce che
nel rimpallo di responsabilita' fra le istituzioni non ci
andassero di mezzo i diritti delle persone. Cosa che pero',
spiega l'associazione, e' proprio cio' che accade nell'apparente
disinteresse generale, mentre "comuni e province paiono
preoccuparsi piu' dei loro bilanci che delle sorti dei loro
cittadini".
"E' un autunno triste e caldo - spiega in una nota la Ledha -
per i diritti delle persone con disabilita', anche in Lombardia:
purtroppo i rappresentanti dei nostri enti locali, Comuni e
Province, sembrano avere a cuore solo la tenuta dei loro bilanci
piuttosto le sorti dei loro cittadini". Entrambi gli enti
sostengono che la competenza appartenga all'altro: una querelle
che va avanti da tempo e che recentemente la magistratura ha di
fatto sciolta, individuando nella Provincia l'ente di riferimento
per il finanziamento del servizio di assistenza educativa nelle
scuole superiori. E della vicenda del resto si e' occupata anche
la Regione Lombardia, formando un gruppo di lavoro
interistituzionale per affrontare e risolvere la questione.
"Sforzi e fatiche vani - spiega la Ledha - perche' puntualmente
anche quest'anno le Province lombarde, a partire da quella di
Milano, non si sono organizzate per rispondere a questo
fondamentale bisogno". I Comuni stavolta pero' non hanno
compensato, anzi: "Anci Lombardia con una circolare ha invitato
di fatto i comuni lombardi a non fornire piu' il servizio, come
spesso fatto negli anni passati in attesa che le province si
organizzassero". "Il risultato - scrive l'associazione - e' sotto
gli occhi di tutti: i ragazzi con disabilita' faticano sempre
piu' a frequentare le scuole superiori perche' il servizio di
assistenza educativa semplicemente non viene erogato". Dunque,
"mentre l'Unione delle province lombarde (Upl) chiude gli occhi
di fronte all'evidenza, con la classica posizione dello struzzo
che di fronte ai pericoli nasconde la testa sotto la sabbia, Anci
Lombardia assume una posizione burocratica che mette al centro i
propri bilanci al posto dei propri cittadini". E quindi se "da
una parte Anci Lombardia organizza a Milano la sfilata dei
sindaci contro i tagli delle varie manovre in difesa dei diritti
dei propri cittadini, dall'altra il suo responsabile welfare,
invoca (implora) dal ministro Sacconi la possibilita' di far
ricadere sulle famiglie delle persone con disabilita' i risultati
dei tagli all'assistenza come unica soluzione per far quadrare i
conti dei comuni".
"La cosa vergognosa di tutto questo - commenta Ledha - e' che,
sui vari temi descritti, ci sono tantissime sentenze dei Tar, dei
Tribunali ordinari, del Consiglio di Stato che definiscono come,
da una parte le competenze riguardo l'assistenza educativa
spettino alle Provincie e dall'altra che sul tema della
compartecipazione alla spesa i soggetti che devono essere
chiamati a tale "dovere" siano solo le persone con disabilita',
sulla base del proprio reddito individuale. Ma malgrado tutto
questo, le Province e i Comuni fanno finta di niente e, come uso
purtroppo in questo paese, delle sentenze degli organismi di
giustizia italiani se ne fanno un baffo". Da qui l'appello
lanciata da Ledha "direttamente ai sindaci ed ai presidenti delle
province della Lombardia affinche' depongano le armi contro le
persone con disabilita' e le loro famiglie e si alleino con le
loro associazioni per promuovere e difenderne i diritti, anche di
fronte alle ultime sciagurate scelte del governo in materia di
azzeramento dei fondi sociali e assistenziali".
(Wel/ Dire)