(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 set. - Si sono incontrati per quasi un anno e hanno dato vita ad un Libro bianco della Gioventu' in viaggio. Si tratta di circa 600 giovani tra i 18 e i 25 anni che hanno partecipato al progetto 'Gioventu' in viaggio' ideato e promosso da Cts (Centro turistico studentesco e giovanile). Nelle piazze italiane hanno dato via ad un manifesto della Gioventu' in viaggio in cui fanno appello direttamente alle istituzioni in particolar modo al ministero del Turismo e della Gioventu'. Se il turismo giovanile oggi rappresenta almeno un quinto del mercato mondiale dei viaggi, pari a circa 160 milioni di arrivi e 136 milioni di dollari all'anno, e uno dei segmenti di turismo con il maggiore tasso di crescita annuo, intorno al 3-5% (Wto, 2010) e' altrettanto vero che questo settore merita un sostanziale incremento di politiche giovanili orientate verso uno sviluppo maggiore della mobilita' giovanile.
Tutti i giovani che hanno partecipato alla stesura del Libro Bianco credono fortemente che il viaggio vada inteso come cultura dell'integrazione e del dialogo e come ecologia e benessere.
Esperienze primordiali che aiutano a recuperare le energie interiori, armonia al corpo e allo spirito. Ma il viaggio e' anche autenticita', e' vivere esperienze reali e significative.
E' approfondimento, e' la ricerca del significato che si cela dietro le apparenze. E' studio e professione perche' il viaggio e' la ricerca di opportunita' di studio e di crescita professionale. C'e' anche chi intende il viaggio come occasione per impegnarsi accanto agli altri. Infine come momento di sano divertimento.
Cosa chiedono i giovani? Un elenco chiarira' le loro esigenze di oggi: - Strutture di accoglienza adeguate: un'offerta adeguata in termini di strutture ricettive e prodotto diversificato, che garantisca economicita' e sicurezza;
- La comunicazione e l'innovazione: il web e le nuove tecnologie sono elemento fondamentale per sviluppare un'efficace politica di rilancio del trismo giovanile;
- La formazione: e' importante investire sul turismo della formazione ma anche sulla formazione degli operatori del turismo;
- Slow travelling: le istituzioni dovrebbero promuovere il 'viaggiare lento' favorendo la flessibilita';
- Questione di soldi: le politiche di rilancio, in un momento di criticita' come questo, devono partire dalla considerazione che permettere alle persone di viaggiare e' utile per uscire dalla crisi stessa;
- Turismo responsabile: le istituzioni dovrebbero far conoscere questa realta' perche' e' l'approccio che si avvicina di piu' all'idea di viaggio come esperienza formativa.
(Wel/ Dire)