(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 set. - "Nell'amore coniugale
l'uomo sperimenta che il prodotto del suo lavoro non e' qualcosa
ma qualcuno, l'uomo e la donna sperimentano che il fine del
lavoro non e' produrre ma costruire una nuova realta' che e' la
famiglia".
Monsignor Lorenzo Leuzzi, direttore pastorale universitaria
diocesi di Roma, affronta il tema della separazione tra
affettivita' e sessualita' nell'adolescenza, partecipando alla
Tavola rotonda promossa dall'Istituto di Ortofonologia e da
Diregiovani.it a San Macuto.
Per Leuzzi "il problema della sessualita' oggi non e' solo un
tema etico ma puo' illuminare la situazione storica". Detta in
altri termini "dimmi la tua etica sessuale e ti diro' che
societa' stai costruendo". L'attuale societa' infatti "virtuale e
demagogica" sta perdendo "il rapporto con la realta'". Monsignor
Leuzzi propone infatti un parallelismo tra il modo di intendere e
di vivere l'affettivita' e la sessualita' e l'economia: "La
separazione tra affettivita' e sessualita' ci porta nel cuore
della societa' contemporanea ed e' sempre piu' simile tra la
separazione tra economia reale e virtuale". Una distinzione che
appare sempre piu' evidente anche alla luce della crisi
economica. "La crisi che viviamo e' dovuta a questa separazione,
alla separazione tra l'uomo e il prodotto del proprio lavoro.
L'uomo contemporaneo- continua il direttore pastorale- tende a
fuggire dalla realta' concreta e a rifugiarsi in quella virtuale".
Monsignor Leuzzi non e' affatto pessimista: "E' possibile
recuperare il rapporto tra la soggettivita' e il lavoro ed essere
soggetti protagonisti. C'e' un'esperienza in cui l'uomo non
produce e non e' neanche prodotto. Questa esperienza e' l'amore
coniugale". Questa e' anche "l'unica vera uscita" per i giovani
ma anche per la societa' e lo Stato che "devono partire da questa
fondamentale esperienza, altrimenti sono destinati alla
distruzione". Rispetto alle nuove generazioni occorre pero' avere
un atteggiamento positivo: "Troppo spesso il mondo dei giovani e'
visto nella prospettiva della difficolta' e del disadattamento ma
il giovane non e' una persona che ha dei problemi ma ha dei
contenuti. Bisogna guardare al giovane con piu' positivita'". E
per questo e' importante "un'educazione sessuale che aiuti i
giovani ad entrare nel concreto, nella vita reale".
(Wel/ Dire)