SECONDO L'ASSOCIAZIONE MANCANO 65MILA DOCENTI DI SOSTEGNO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 set. - Per l'integrazione
scolastica dei bambini con disabilita' l'unica strada
percorribile e' quella delle scelte coraggiose. Ne e' convinto
Toni Nocchetti, presidente dell'associazione Tutti a scuola Onlus
che questa mattina e' sceso in piazza ai piedi del Parlamento per
manifestare contro i tagli e l'ultima manovra finanziaria. Una
manifestazione che ha visto circa un centinaio di partecipanti,
tra familiari e bambini disabili, tutti attorno ad una gabbia in
metallo con dentro una sedia a ruote a simboleggiare un futuro
senza scampo e di segregazione per le persone con disabilita'.
Secondo l'associazione, ad oggi mancano all'appello circa 65 mila
docenti di sostegno e anche una formazione adeguata per tutto il
corpo docente. Investire nella formazione dei docenti e
nell'assunzione di nuovo personale ha dei costi che in tempo di
crisi devono essere frutto di scelte consapevoli, spiega
Nocchetti. "Occorre ripartire da un patto sociale tra gli
italiani- spiega- C'e' bisogno di altri 3 miliardi di euro circa.
Questa e' la spesa necessaria". Ma tre miliardi bisognera' pur
trovarli da qualche parte.
"Bisognerebbe trovare il coraggio per dire agli italiani che
cosi' l'integrazione a scuola non si fa- aggiunge- ma sono
convinto che se venisse fuori una classe politica credibile noi
troveremmo i soldi". Purtroppo, pero', "abbiamo di fronte una
classe politica totalmente inaffidabile che trova difficolta' a
trovare molti meno soldi. La disabilita' e' una condizione
estrema, esigente e richiede delle risorse. Si tratta di capire
se vogliamo trovare i soldi per questi temi o soltanto per
finanziare le squadre di calcio. Per ogni domenica di campionato
spendiamo per le societa' sportive oltre 30 milioni di euro e
questa e' una cosa che gli italiani non sanno. Quanti insegnanti
di sostegno specializzati e aggiornati si possono tenere in
cattedra in questo modo? Vagonate". E' questa la ragione, quindi,
della richiesta di "dimissioni" inviata a gran voce in piazza
all'attuale governo, perche', spiega Nocchetti, "il problema non
sono le risorse, ma una classe politica credibile. Crediamo che
nelle dimissioni di questa classe politica ci sia il futuro dei
piu' deboli. Non c'e' alternativa".
(Wel/ Dire)