ROMA - Il 24% di chi cerca un mutuo prima casa non ha ancora 30
anni, ma meno del 5% dei richiedenti lo ottiene.
Per Mutui.it nel contesto della crisi i giovani soffrono piu'
degli altri. Per la mancanza di contratti di lavoro stabili, per
la difficolta' di trovare un garante e l'indisponibilita' di un
profilo creditizio affidabile i motivi dei rifiuti.
"Il 24% delle domande di mutuo prima casa arrivate al sito e'
compilato da persone sotto i 30 anni", spiega Alberto Genovese Ad
di Mutui.it. Questo testimonia da un lato, l'interesse dei
giovani per l'acquisto della casa (da sempre prova della
raggiunta indipendenza economica) e, dall'altro, della loro
familiarita' con gli strumenti che internet offre per risparmiare
e investire al meglio".
Nel dettaglio, la richiesta media e' di 150.000Ç, pari al 77%
del valore dell'immobile che si vorrebbe acquistare; nel 52% dei
casi viene preferito il tasso fisso, solo nel 25% quello
variabile. Gli under 30, che hanno mediamente 27 anni al momento
della compilazione del preventivo, vorrebbero infine che il loro
mutuo durasse circa 26 anni. Non emergono grosse differenze a
livello regionale. Se l'eta' del richiedente e la durata media
del mutuo sono pressoche' le stesse in tutta Italia, a cambiare
sono gli importi che si vorrebbero ricevere; le regioni da cui
provengono le domande piu' ingenti sono Trentino Alto Adige
(176.000 euro), Emilia Romagna (173.000 euro), Lazio e Veneto
(168.000 euro). Tutte regioni in cui i costi degli immobili sono
piuttosto elevati.
Emilia Romagna e Veneto sono anche le regioni in cui si vorrebbe
finanziare la percentuale maggiore del valore dell'immobile,
entrambe con un 'Loan To Value' superiore all'80%.
Fino a qui il desiderio, che spesso, purtroppo, si infrange
sulla realta': nemmeno il 5% delle domande si concretizzera' in
un mutuo concesso. La mancanza di contratti di lavoro stabili, la
difficolta' di trovare un garante o un cointestatario del mutuo e
l'indisponibilita' di un profilo creditizio affidabile
rappresentano le motivazioni principali di questo freno alla
concessione del finanziamento.
"In questa situazione tanto complessa per i giovani italiani
e' bene agire con cautela- afferma Genovese- e confrontare
attentamente le diverse offerte delle banche aiuta anche i piu'
giovani a far fronte a un impegno cosi' importante. Lo stereotipo
del bamboccione e', appunto, solo un cliche'. I giovani avrebbero
tantissima voglia di crescere e acquisire indipendenza;
l'interesse degli under 30 per i mutui e' elevato e tangibile, ma
non sempre puo', purtroppo, trasformarsi in un'azione concreta".
(Wel/ Dire)