(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - E' finalizzato alla
tutela e promozione della salute dei minori e giovani-adulti
sottoposti a provvedimenti penali il percorso socio-sanitario
definito dall'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, in
collaborazione con il Centro per la giustizia minorile per la
Calabria e la Basilicata. Il progetto, che risponde agli
obiettivi del Piano sanitario nazionale 2009, si propone di
fornire ai ragazzi che hanno commesso reati la possibilita' di
riconciliarsi con la comunita' verso la quale e' stato rotto il
patto sociale, dando loro occasioni in cui poter sviluppare
comportamenti produttivi e socialmente condivisi per cambiare la
percezione propria ed altrui e ristabilire il giusto legame con
il contesto di appartenenza, oltre che potenziare l'integrazione
e la sinergia tra i settori sanitario-sociale-penale. Diverse
sono le azioni programmate, tra queste il lavoro di rete, per
rafforzare la collaborazione tra servizi pubblici e privati, in
un'ottica di sistema; la promozione di attivita' formative e di
rianimazione per i ragazzi basate sulla valorizzazione delle
risorse personali; la preparazione alla fuoriuscita dal carcere,
favorendo i processi di inclusione e reinserimento sociale dei
minori detenuti nell'Ipm di Catanzaro.
Alla stesura del progetto, sottoscritto dal Gerardo Mancuso,
in qualita' di direttore generale dell'Asp (Azienda sanitaria
provinciale) di Catanzaro, hanno partecipato il direttore del
Sert, Bernardo Grande, il direttore dell'Istituto penale per i
minorenni di Catanzaro, Francesco Pellegrino, il referente
sanita' penitenziaria, Antonio Montuoro, il direttore del Centro
per la giustizia minorile per la Calabria e la Basilicata, Angelo
Meli. La proposta progettuale, che inizialmente prevedeva
l'intervento per i soli istituti penali per i minorenni (Ipm) e
Comunita' ministeriali (Cm) per assistere i giovani assuntori di
sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, e' stata pensata anche
per il territorio di Reggio Calabria, secondo distretto di Corte
d'Appello di competenza della giustizia minorile calabrese, dove
ha sede il Centro di prima accoglienza (Cpa), la Cm e l'Ufficio
di servizio sociale minorenni (Ussm). Una decisione che
consente di offrire protezione e assistenza a un maggior numero
di destinatari, siano essi minori che operatori a vario titolo,
interagenti nell'ambito del sistema giustizia minorile. Un
ulteriore universo di destinatari e' stato individuato nelle
Comunita' specialistiche e non, e dei Gruppi appartamento che, in
regione, accolgono minorenni sottoposti a provvedimenti
dell'autorita' giudiziaria, nonche' del Centro diurno
polifunzionale sito a Catanzaro. Il contesto specifico di
riferimento dell'iniziativa progettuale e' quello di ragazzi e
ragazze dai 14 ai 21 anni, inseriti nel circuito penale minorile
della regione con un manifestarsi dei fenomeni di devianza tra i
minorenni che riguarda, prevalentemente, il contesto sociale
esterno che condiziona e a volte vanifica l'azione educativa
della famiglia all'interno della quale, sovente, si riscontra la
mancanza di comunicazione. "Si tratta di un progetto
particolarmente importante- ha affermato il direttore generale
Mancuso- che si inserisce nelle iniziative portate avanti
dall'Asp di Catanzaro per favorire la promozione della salute,
valorizzando e incentivando gli aspetti della vita di ogni giorno
nella direzione del benessere psico-fisico e sociale".
(Wel/ Dire)