SCATTA LA RACCOLTA FONDI CON LA CAMPAGNA "KENIANI PER IL KENYA".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - Nonostante un
avvertimento del Dipartimento meteorologico dato piu' di un anno
fa, il governo e' stato colto alla sprovvista mentre quasi 4
milioni di keniani rischiano di morire di fame. La regione
maggiormente colpita si trova nel distretto nordorientale di
Turkana, dove in una situazione che ricorda la carestia in
Etiopia nel 1984, filmati televisivi di uomini e donne emaciati e
bambini gravemente malnutriti continuano a comparire sugli
schermi. Ma nonostante cio' e nonostante i racconti di gente che
muore di fame in Turkana, il governo nega di essere a conoscenza
di tali decessi, sebbene nel maggio 2011, il presidente Mwai
Kibaki abbia proclamato che la siccita' che devasta parti
dell'Africa dell'est siaun disastro nazionale.
"Ad oggi, il governo non possiede un rapporto ufficiale dei
keniani morti a causa della fame- afferma il portavoce
governativo Alfred Mutua- Chiediamo a tutti coloro che hanno
informazioni di morti certe a causa della fame di farcelo sapere;
il governo ha bisogno di tali informazioni in quanto non e'
affatto giusto che un keniano muoia di fame quando abbiamo cibo a
sufficienza nel paese". La dichiarazione di Mutua ai media e'
stata fatta nonostante due funzionari amministrativi provinciali
avessero riferito della morte di persone appartenenti alle loro
giurisdizioni. I due sono stati successivamente licenziati per
aver rilasciato informazioni ai media.
Paradossalmente, la parte nordorientale del paese sta
affrontando la carestia mentre il cibo continua a marcire nel
distretto centrale di Nyandarua. Il Forum dei Partiti Politici,
un gruppo di partiti politici in Kenya, ha accusato il governo di
mancanza di volonta' politica nel trasportare il cibo da dove e'
disponibile alle aree in cui ce n'e' bisogno. "Il paese ha scorte
di cibo nella maggior parte delle aree, incluso l'Ovest, il
Centro e la Rift Valley. Se il governo comprasse tale cibo e lo
distribuisse nelle aree bisognose, cio' allevierebbe gli effetti
della siccita'", ha dichiarato il forum.
Sulla scia della reazione del governo, il Kenya aziendale ha
preso l'iniziativa di alleviare la sofferenza delle persone
colpite dalla siccita' e dall'insicurezza alimentare. Sotto gli
auspici della Societa' della Croce Rossa del Kenya, della Banca
commerciale del Kenya, di Safaricom e dell'Associazione dei
Proprietari dei Media, una campagna intitolata Keniani per il
Kenya e' stata lanciata con lo scopo di raccogliere 500 milioni
di scellini keniani (5,6 milioni di dollari) in quattro
settimane. E' stato chiesto ai keniani di mandare qualsiasi cifra
a partire da 10 scellini via M-Pesa, la piattaforma mobile di
trasferimento del denaro. Un poliziotto in Turkana che ha visto
due bambini succhiare dal seno della madre dopo diverso tempo che
era morta si e' commosso fino alle lacrime ed ha donato il suo
intero stipendio di luglio al fondo comune. In generale, la
reazione e' stata travolgente e solo nell'arco di due settimane
l'obiettivo e' stato superato fino a raggiungere 1 miliardo di
scellini (11,2 milioni di dollari). Finora, diverse tonnellate di
cibo sono state portate nelle aree piu' colpite.
L'iniziativa del Kenya aziendale e' una chiara dimostrazione
che le nazioni africane possono trovare soluzioni nazionali ai
problemi che le affliggono. Piuttosto che fare appello ai
donatori, i dirigenti aziendali si sono rivolti ai loro colleghi
ed ad ordinari cittadini che si sono affrettati a soccorrere i
loro concittadini affamati. La campagna ha attratto numerose
altre compagnie che hanno donato enormi somme di denaro mentre
gli operatori mobili hanno rinunciato a far pagare i costi dei
trasferimenti per coloro che usavano le piattaforme di
trasferimento del denaro per contribuire al fondo comune per la
carestia.
Fra queste vi erano M-Pesa di Safaricom, Airtel Money di
Bharti Airtel, Orange Money di Orange e YuCash di Essar Telecoms
Kenya. Tuttavia, grande merito va riconosciuto ai media. Oltre a
dare risalto ad una questione che il governo voleva tenere
nascosta, anche le compagnie di informazione hanno donato in
contanti e in natura sotto forma di trasmissioni del valore di
milioni di scellini in favore della campagna. A differenza dei 10
miliardi di scellini del governo stanziati per la carestia che
sono finiti nelle tasche di funzionari governativi, le aziende
hanno assicurato la certezza della destinazione dei fondi
incaricando Deloitte & Touche, una rinomata societa' di
contabilita', di tenere la contabilita'.
L'iniziativa Keniani per il Kenya non poteva venire in un
momento migliore. Secondo l'ONU, piu' di 385.000 bambini e 90.000
donne incinta ed in allattamento soffrono di malnutrizione acuta,
ed il tasso di mortalita' in generale e quello dei bambini sotto
i cinque anni sono ora a livelli di emergenza in Turkana. C'e'
stato un incremento del 78 percento di nuove entrate di bambini
gravemente malnutriti in confronto al 2010. "Questa situazione
avra' conseguenze sullo sviluppo fisico e mentale a lungo termine
dei bambini in Kenya", ha detto Olivia Yambi, Rappresentante
Unicef in Kenya.
L'Unicef e' inoltre consapevole che il dislocamento di bambini
a causa della siccita' ha incrementato le preoccupazioni per la
loro protezione. Mentre i bambini si trasferiscono nelle citta'
in cerca di una situazione migliore, e' probabile che vengano
separati dalle proprie famiglie, aggravando la loro
vulnerabilita' ed esposizione al rischio di lavoro minorile,
abuso di minori, prostituzione ed abuso di droghe. I timori
dell'Unicef sono rafforzati da uno studio del 2007 dell'Istituto
per lo Sviluppo Oltremare nella zona nordorientale cronicamente
arida del Turkana, che ha rilevato che gli effetti della siccita'
hanno portato molti giovani donne ed orfani a rivolgersi al
lavoro sessuale per sopravvivere.
Secondo lo studio, mentre molte persone del Turkana si
trasferivano in nuove aree - di solito urbane o semi-urbane - la
separazione dalle famiglie e dalle comunita' rendeva piu' facile
fare sesso a pagamento. "Quando i condoms non solo subito
disponibili o regolarmente usati, il sesso a pagamento puo'
aumentare il rischio di contrarre l'hiv", affermava lo studio.
(Wel/ Dire)