(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - Fornire ai genitori i
mezzi necessari per poter restituire alla famiglia la funzione
educativa che le compete, creando forme di dialogo tra le persone
che la compongono. A questo scopo la Regione Marche ha stabilito
i criteri e le modalita' di concessione dei contributi per
l'istituzione di corsi rivolti alla formazione delle coppie
chiamati "Scuole per genitori".
"L'iniziativa- spiega l'assessore regionale Luca Marconi- si
colloca nell'ambito del programma regionale per la promozione del
benessere ed il sostegno della famiglia, per consentire alle
coppie di svolgere con consapevolezza il proprio ruolo, superando
il divario generazionale e le difficolta' che costituiscono una
vera e propria emergenza educativa verso i minori in difficolta',
soprattutto per il dilagare del fenomeno delle dipendenze
patologiche e degliepisodi di violenza e di devianza giovanile".
"Fondamentale- continua Marconi- il ruolo delle istituzioni,
insieme con altre agenzie educative, per rafforzare nei
partecipanti la convinzione dell'importanza della solidita' del
nucleo familiare, messa in pericolo del numero sempre piu'
numeroso di famiglie separate e dalla incertezza dei nuovi ruoli
maschili e femminili. In questo senso la scuola per genitori puo'
costituire un luogo privilegiato di incontro e di scambio di
reciproche esperienze, nella quale i partecipanti prendono parte
attiva al corso, interagendo con i docenti". Fra gli argomenti
del corso devono necessariamente essere compresi la promozione
nel genitore della consapevolezza della propria identita' di
educatore, la conoscenza delle varie problematiche relative al
rapporto genitore-figlio, le fasi dell'eta' evolutiva,
l'importanza della comunicazione, la prevenzione dei
comportamenti "a rischio".Sono previsti due
modelli di corsi: il primo, a carattere gratuito o richiedente il
pagamento di una somma simbolica, rivolto a una ristretta cerchia
di partecipanti, che prevede la frequenza degli stessi, attestata
dall'ente gestore; il secondo, rivolto a una vasta platea di
partecipanti, consistente in un ciclo di incontri a carattere
seminariale, con soggetto a tema.
In tal caso i partecipanti possono essere tenuti al pagamentodi
una somma per l'iscrizione.I fondi disponibili nel bilancio
regionale 2011 sono ripartiti nella misura del 70% a favore dei
corsi appartenenti al primo modello e del 30% a favore dei corsi
appartenenti al secondo, con possibilita' di rimodulazione dei
fondi medesimi in relazione al numero delle domande presentate.
Enti gestori dei corsi possono essere tanto soggetti pubblici,
come i comuni o le province, quanto soggetti privati, quali
associazioni di famiglie o soggetti appartenenti al terzo settore
i cui fini statutari siano rivolti esplicitamente a favore della
famiglia o che svolgano la loro attivita' prevalentemente a
favore della famiglia. Al secondo modello di corsi puo'
partecipare anche qualsiasi tipo di persona giuridica privata.
La proposta e' stata presentata e discussa nell'ambito della
Consulta regionale per la famiglia e successivamente sottoposta
al parere dei consultori che hanno espresso sulla stessa
osservazioni e fornito contributi. L'iniziativa ha carattere
sperimentale e, sulla base dei risultati ottenuti, costituira'
eventuale oggetto di apposita normativa nell'ambito del processo
di revisione della legge regionale sugli interventi a favore
della famiglia.
(Wel/ Dire)