(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - Per l'Onu in Italia ci
sono troppi enti autorizzati alle adozioni internazionali e fuori
controllo. E' il giudizio del Comitato delle sui Diritti
dell'infanzia e dell'adolescenza che ha pubblicato un rapporto a
specifico indirizzo dell'Italia contenente numerose
raccomandazioni ad attuare misure piu' favorevoli ai diritti dei
bambini e assicurare che, dai procedimenti adottivi, non derivi
alcun lucro. Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Amici dei
Bambini, commenta cosi' la notizia: "Non e' la prima volta che
Ai.Bi.
denuncia il caso-Italia. Con cosi' tante autorizzazioni, e'
difficile controllare l'operato degli enti. Gia' da anni Ai.Bi.
sostiene che la giungla composta dall'eccessivo numero di enti
autorizzati e' conseguenza di un errore della legge riformatrice,
la 476 del 1998, perche' con la riforma sono stati troppo
alleggeriti i requisiti per diventare ente autorizzato".
Le preoccupazioni del Comitato sull'eccessivo numero di enti
appaiono giustificate, secondo Amici dei Bambini. A paragone con
i grandi Stati d'Europa, l'Italia e' il paese con il maggior
numero di enti, avendone autorizzati 66. Francia, Germania e
Regno Unito ne hanno autorizzati molti di meno: la Francia 34, la
Germania 12, il Regno Unito 10. "Con la 476 - continua il
presidente Griffini - sono stati eliminati gli stringenti
obblighi che prima chiedevano all'ente autorizzato di dotarsi
della qualifica di ente morale". Oggi e' infatti sufficiente
essere ente non necessariamente riconosciuto come persona
giuridica. E' quindi urgente una riforma normativa in cinque
obiettivi: reintroduzione della qualifica di ente morale, poiche'
solo il riconoscimento come persona giuridica puo' garantirne la
trasparenza; introduzione dell'obbligo di apertura di sedi
operative presso ciascuna regione italiana in cui l'ente lavora:
la regionalizzazione e' necessaria a radicare l'ente al
territorio delle famiglie adottanti; introduzione dell'obbligo di
impiegare presso le sedi estere personale stabile e stipendiato
con fisso mensile (divieto di pagamento a cottimo sulla base
degli iter adottivi conclusi); introduzione dell'obbligo della
certifica annuale dei bilanci; reintroduzione di controlli
sistematicamente cadenzati da parte della Cai, in luogo delle
verifiche genericamente periodiche, come garanzia di monitoraggio
costante".
(Wel/ Dire)