ALCOL: SI BEVE AL BAR, ALLE FESTE, PER STRADA
LE NUOVE FORME DI CONSUMO DI ALCOLICI ANALIZZATE DAL CENSIS.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - "Negli ultimi decenni
abbiamo assistito a un'espansione e una differenziazione dei
consumi come mai nella storia, dal punto di vista qualitativo e
quantitativo, anche il tema della trasgressione ha acquisito
valenza diversa e nuova rispetto al passato". Al affermarlo
e'Carla Collicelli, vice direttore della Fondazione Censis,che
oggi hapresentatol'indaginedell'analisisui datidell' Osservatorio
Permanente Giovani e Alcool/Doxa dal 1991 al 2010 (vedi lancio
precedente).
"Nel frattempo - prosegue Collicelli - su consumi e
alimentazione c'e' stata una forte crescita di attenzione
rispetto agli stili di vita salutari ma vi e' una contraddizione
con la contemporanea diffusione di comportamenti a rischio nel
bere e nel mangiare da cui derivano alcune delle patologie
croniche dei nostri tempi".
Secondo l'analisi del Censis "stiamo vivendo il passaggio a un
consumo maturo, che cerca di superare la sazieta' onnivora degli
ultimi tempi, ma con la destrutturazione dei pasti tradizionali e
la diffusione di un consumo di bevande per piacere e fuori
pasto". Dunque il modello del bere oggi si presenta come moderato
rispetto al passato, con una riduzione forte delle quantita' di
alcol consumate, aumenta la platea dei consumatori ma e' piu'
consapevole e gli eccessi sono ridotti in Italia rispetto agli
altri paesi europei. "Accanto a cio' cresce e avanza un modello
nuovo di consumo di alcolici da parte dei giovani, la moda del
fuori pasto e l'aumento degli aperitivi con diversita'
territoriali tra le regioni" continua Collicelli.
Il Censis ha svolto una doppia analisi, sia sui consumi dei
giovani nel tempo, sia sul rapporto con l'alcol dei giovani di 20
anni fa che oggi sono adulti."Dalle indagini Doxa emerge che i
giovani fra i 15 e i 24 anni, cambiano le tipologie di bevande,
con una riduzione del vino e un aumento degli aperitivi - spiega
Collicelli - Emerge con evidenza che il consumo di 1-3 giorni
alla settimana, quello prevalente, e' l'indice di una
concentrazione di consumi nel corso del weekend e delle attivita'
di divertimento fuori della famiglia". Ma con chi bevono i
giovani? Il bere da soli tende a ridursi, con i familiari e i
parenti si beve ancora ma la tendenza e' in calo. Si beve con
amici e amiche (anche il vino), dal 2000 in poi si consumano
alcolici di piu' in compagnia e al bar, diventato luogo della
relazione del tempo libero. Dal 2005 in poi, si beve molto alle
feste, ma anche all'aperto e per strada, questo avviene in modo
particolare per la birra. In discoteca sono i superalcolici che
hanno il valore di consumo piu' elevato.
La seconda analisi ha riguardato un confronto fra i giovani del
1991 (15-24 anni), i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni del 2000
e tra gli adulti 35-44 anni del 2010. "C'e' un sostenziale
contenimento del consumo di bevande alcoliche al superamento dei
35 anni. Questo vale per birra, aperitivi e superalcolici, meno
per il vino - spiega il vicedirettore Censis - l'abitudine di
bere fino a ubriacarsi diminuisce drasticamente rispetto al
1991". All'aumento dell'eta' anagrafica corrisponde una
diminuzione dei consumi di alcol, e soprattutto di quelli
eccessivi; si beve quotidianamente, ma in maniera piu' moderata.
Calano i consumi regolari ed eccessivi di superalcolici ed
aperitivi, che vengono bevuti solo in particolari occasioni
(feste, vacanze ed in casa lontano dai pasti), aumenta il consumo
di vino tra amici e di tutte le bevande alcoliche con il partner.
Da adulti si preferisce la qualita' alla quantita'.
(Wel/ Dire)
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