(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - Asili nido cari,
lunghe liste d'attesa e disparita' di costi e servizi fra il nord
e il sud del Paese. E' quanto emerge da un dossier di
Cittadinanzattiva sugli asili nido comunali. Le dieci citta' dove
e' piu' costoso mandare i figli al nido sono tutte nel
settentrione, ma l'incremento record nel corso dell'ultimo anno
si e' verificato a Foggia (+55%) e in media il 25% dei bimbi
italiani non riesce ad accedervi, in Sicilia sono il 42%.
L'indagine ha preso in esame una famiglia tipo composta di tre
persone con un solo bimbo piccolo e con reddito lordo annuo di
44.200 euro.
La spesa media mensile per il nido comunale e' di 302 euro e
ammonta al 12% della spesa media mensile totale. Le tariffe sono
in crescita. Dal 2005 ad oggi le tariffe sono aumentate in media
del 4,8%. Nel 2010/11, ben 26 citta' hanno ritoccato all'insu' le
rette di frequenza, e 5 capoluoghi registrano incrementi a due
cifre: Foggia (+54,6%), Alessandria (+24,3%), Siracusa (+20%),
Caserta (+19,5%), Catanzaro (+19,4%). L'analisi, svolta
dall'Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva mette in
luce come in una provincia la spesa mensile media per il tempo
pieno puo' avere costi anche tre volte superiori rispetto a
un'altra provincia, e doppi tra province che si trovano in una
stessa regione. A Lecco la spesa per la retta mensile e' di 537
euro. Oltre a essere molto elevata, e' 6 volte piu' cara rispetto
a Catanzaro (80€), il triplo rispetto a Roma (146€) e
piu' che doppia rispetto a Milano (232€). In Veneto, una
famiglia che manda il figlio al nido a Belluno spende 525€
mese per il tempo pieno, pagando 316€ in piu' di una
famiglia veneziana. In laguna si registra infatti la tariffa pia'
economica fra quelle venete. Anche nel Lazio ci sono grosse
differenze fra una provincia e l'altra. La retta che si paga a
Viterbo (396€) supera di 250€ la piu' economica, che,
a sorpresa, e' quella di Roma. Al Sud, in Puglia tra Foggia
(368€) e Bari la differenza e' di 179 euro.
Le dieci citta' con i nidi comunali piu' cari sono,
nell'ordine: Lecco, Belluno, Sondrio, Bergamo, Mantova, Cuneo,
Forli', Udine, Pavia e Pisa. In queste citta', un mese all'asilo
nido costa dalle 537 alle 423 euro. Le piu' economiche sono in
prevalenza al centro sud (con le eccezioni di Venezia e Ferrara),
la meno cara in assoluto e' Catanzaro, dove la retta e' di 80
euro al mese, seguita da Vibo Valentia, Cagliari e Roma. Le
differenze nord- sud sono marcate anche rispetto alla presenza
delle strutture sul territorio. Se la Lombardia si piazza prima
in classifica per numero di nidi piu' elevato con 660 asili e
oltre 29mila posti disponibili, seguita da Emilia Romagna (593
nidi e quasi 25.000 posti) e Toscana (456 nidi e 15.600 posti),
il Molise, l'ultimo della lista, ha soltanto sei asili per 300
posti. Il servizio di asilo nido pubblico e' presente solo nel
18% dei comuni italiani;
nel loro insieme il 60% e' concentrato nelle regioni
settentrionali, il 27% al Centro e solo il restante 13% al Sud. A
livello nazionale, a piu' di trent'anni dalla legge 1044/1971 che
istitui' gli asili nido comunali, se ne contano 3.424 (a fronte
dei 3.800 asili pubblici previsti gia' per il 1976), un numero
insufficiente benche' in crescita rispetto ai 3.184 registrati
nel 2007. Di essi, il 44% e' concentrato nei capoluoghi, per
complessivi 141.210 posti disponibili.
"In tema di asili nido comunali - commenta Antonio Gaudioso,
vicesegretario generale e responsabile delle politiche dei
consumatori di Cittadinanzattiva - l'Italia sconta un ritardo
strutturale ormai conclamato, espressione di una attenzione alle
esigenze delle giovani coppie vera solo sulla carta, pur se
sbandierata ad ogni campagna elettorale. Purtroppo i tagli agli
enti locali previsti dall'attuale manovra finanziaria non faranno
che peggiorare la situazione dal punto di vista sia della
qualita' del servizio che dei costi".
(Wel/ Dire)