AUTISMO, IN ITALIA UN BAMBINO SU 200 È A RISCHIO
URGE DIAGNOSI PRECOCE, A 'DIREFUTURO' UN CONVEGNO IL 12 NOVEMBRE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - "In Italia 1 bambino
su 200 e' a rischio di autismo, ma ci sono ancora troppi ritardi
nell'individuazione del disturbo e terapie non idonee ad
affrontarlo". Lo rende noto l'Istituto di Ortofonologia (IdO) -
centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e
ricerca per l'eta' evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di
formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti -
che propone un approccio innovativo sia nella diagnosi che nella
terapia, per migliorare la qualita' della vita dei bambini
autistici e delle loro famiglie e per dimostrare che l'autismo e'
affrontabile con risultati soddisfacenti.
Sara' questo, infatti, il tema al centro del convegno 'Autismo
infantile. La centralita' della diagnosi precoce per un progetto
terapeutico mirato', promosso dall'IdO in collaborazione con la
Fondazione Telecom ed Edizione Magi e in programma sabato 12
novembre presso il Palazzo dei Congressi a Roma, dalle 9 alle 17,
nell'ambito dell'evento 'Diregiovani Direfuturo-Il Festival delle
giovani idee'. Una manifestazione di quattro giorni, dal 9 al 12
novembre, che portera' nella Capitale piu' di 30.000 ragazzi
provenienti dalle scuole di tutta Italia.
Perche' anche i bambini autistici possano "Direfuturo", l'IdO
presentera' al Festival, giunto alla sua terza edizione, i due
progetti noti come 'Tartaruga', attivo a Roma dal 2004, e 'La
centralita' della diagnosi precoce nell'autismo infantile',
co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia a marzo 2011.
La prima iniziativa propone nel trattamento del disturbo
autistico un approccio basato sulla motivazione, mentre la
seconda coinvolge la scuola ed i pediatri in percorsi di
formazione finalizzati all'individuazione dell'autismo fin dalla
piu' tenera eta'. "Cio' che e' necessario- afferma il direttore
dell'Ido, Federico Bianchi di Castelbianco- e' fare la diagnosi
entro i tre anni. Prima ci si muove e meglio e' perche' si riesce
ad intervenire quando il disturbo non si e' ancora radicato".
(Wel/ Dire)
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