'RIFUGIO EUROPA': TEATRO PER LO SCAMBIO ITALIA-SVEZIA
MIGRAZIONE, ASILO POLITICO, INTEGRAZIONE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 ott. - Arrivano da Pakistan,
Bangladesh, India, Afghanistan, Iran. Sono 25 ragazzi e ragazze
tra i 15 e i 22 anni. Alcuni di loro vivono in Italia da qualche
mese o da un anno, altri in Svezia. Tutti hanno trovato nel
teatro uno strumento per facilitare il dialogo interculturale.
Sono i ragazzi che stanno partecipando a "Rifugio Europa", un
progetto finanziato dal Programma Youth in action della
Commissione europea e realizzato dalla Compagnia Teatro
dell'Argine Itc di San Lazzaro in collaborazione con
l'associazione Nbv di Skelleftea (Svezia). La prima parte del
progetto, si e' svolta lo scorso aprile in Svezia, ora i due
gruppi si incontreranno a Bologna per lavorare insieme sui temi
della migrazione, dell'asilo politico e dell'integrazione. "Per
molti ragazzi era la prima volta su un palco - spiega Alicja
Borkowska della Compagnia Teatro dell'Argine - ma hanno capito
che il lavoro teatrale puo' aiutare il dialogo interculturale
piu' di qualsiasi altra forma di integrazione". Dall'1 al 5
novembre il gruppo interculturale sara' impegnato nel workshop
condotto da Pietro Floridia all'Itc Studio di San Lazzaro di
Savena. Lo spettacolo e' previsto per il 5 novembre alle 21.
Il progetto "Rifugio Europa" prevede che in entrambi i Paesi si
svolgano laboratori teatrali intensivi con gruppi misti e con un
esito finale spettacolare aperto al pubblico. In Svezia i ragazzi
hanno lavorato sul "Candido" di Voltaire, mentre a Bologna si
ispireranno a "Il Castello" di Franz Kafka. "Il tema e' il
sentirsi stranieri in un Paese che non e' il proprio - spiega
Borkowska - e' quello che accade a K nel libro di Kafka e cio'
che hanno vissuto e vivono questi ragazzi sulla loro pelle". I
ragazzi faranno interviste a giovani italiani e migranti di prima
o seconda generazione con domande che si ispirano al capolavoro
di Kafka, i materiali raccolti saranno poi utilizzati nel
laboratorio e in un piccolo documentario. "Si tratta di un
progetto interessante - continua Borkowska - perche' ha permesso
ai ragazzi di raccontare le loro esperienze trasformandole in
modo artistico e creativo per far parte di qualcosa di piu'
grande". L'obiettivo del laboratorio e' anche quello di
coinvolgere le associazioni territoriali che si occupano di
migrazione per creare una settimana di eventi. "Per i ragazzi
europei e' stato importante confrontarsi con coetanei che hanno
vissuto esperienze cosi' diverse, e spesso molto difficili, -
conclude Borkowska - e da parte loro c'e' una grande voglia di
continuare lo scambio, magari trasportando i metodi imparati a
teatro anche a scuola o nel quartiere: una sorta di buone
pratiche da applicare alla vita quotidiana".
(Wel/ Dire)
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