(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 ott. - Uno studio condotto
dalla University College di Londra (UCL), pubblicato sulla
rivista Proceedings of the Royal Society, smentisce i presunti
effetti dannosi di Facebook. Infatti i ricercatori, sottoponendo
a risonanza magnetica in 3D 125 studenti universitari di Londra,
hanno scoperto che alcune aree neurali all'interno del cervello,
collegate a emozioni e percezione degli altri, crescono in modo
proporzionale al numero di amicizie raggiunte attraverso il
social network. In particolare le zone interessate sono 4:
l'amigdala, centro legato all'emotivita'; il solco temporale
superiore destro, utile alla percezione di oggetti in movimento,
danneggiato in bambini autistici; il giro temporale mediale
sinistro, implicato nella percezione degli stimoli sociali; la
corteccia entorinale destra, implicata nei processi di memoria e
di orientamento. Oltre a esaminare la struttura cerebrale dei
soggetti in relazione ai rapporti stretti su FB, i ricercatori
hanno esaminato il legame tra relazioni online e relazioni reali,
verificando che, anche in questo secondo caso, le aree neurali
implicate sono le stesse e le dimensioni di esse aumentano al
crescere del numero di amicizie.
(Wel/ Dire)