(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 ott. - "Quaranta ragazzi a
rischio esclusione sociale, quaranta storie di giovani senza
prospettive e senza fiducia nel futuro, che hanno scoperto di
avere delle alternative nella vita e che hanno imparato a gestire
una sfera emotiva complessa. È successo con 'The Moving Project',
il progetto europeo cofinanziato dal programma Leonardo Da Vinci
e che ha visto coinvolti tre gruppi di cosiddetti Neet (Not in
Education, Employment or Training), giovani tra i 15 e i 24 anni
che non studiano e non lavorano, nelle citta' di Crotone,
Siviglia e Liverpool (i tre enti partner). I risultati del
progetto durato due anni sono stati presentati al Campidoglio".
E' quanto si legge in una nota.
"Per questi ragazzi provenienti da contesti profondamente
disagiati, il musical 'Sogno di una notte di mezza estate' andato
in scena a Liverpool lo scorso 24 giugno si e' trasformato in un
modo efficace e creativo per ridare un senso alla loro esistenza,
per costruirsi un'autostima mai avuta e per acquisire nuove
competenze, da spendere per il loro futuro. Senza investire su
questi giovani non si puo' pensare di uscire dalla crisi, come
dimostra il recente movimento degli Indignados che sta esplodendo
in tutta Europa", ha sottolineato la coordinatrice del progetto,
Anne Francoise Storz.
"Sono orgoglioso di vedere la Calabria come ente capofila di
un progetto cosi' importante- ha commentato Domenico Naccari,
consigliere del Comune di Roma delegato ai rapporti con la
Regione Calabria- in questo modo la regione e' diventata
protagonista a livello internazionale di un'importante
iniziativa, che merita tutto il nostro sostegno e il nostro
plauso". Gli fa eco Stanislao Zurlo, presidente della Provincia
di Crotone: "Moving ha raggiunto ed ha rappresentato una via
possibile, nuova ma nello stesso tempo vecchia, per affrontare i
problemi dei ragazzi. Moving e' stato anche una mescolanza tra
giovani di diversi Paesi e ha raggiunto il suo obiettivo
attraverso la cultura, nella fattispecie l'espressione artistica
nella sua poliedricita'".
Oltre ai brillanti risultati personali e relazionali, la
maggior parte dei Neet si e' riavvicinata concretamente al mondo
del lavoro e dell'istruzione. "Molti di loro hanno intrapreso una
carriera nel mondo delle arti sceniche, iscrivendosi a master di
recitazione, frequentando corsi di danza e di canto o addirittura
assumendo un agente", ha raccontato Michelle Gammo-Felton,
direttrice del progetto Moving per la Lipa, Liverpool Institute
for performing arts. Tre ragazze di Crotone hanno creato
un'attivita' di animazione per bambini, mentre le giovani rom
coinvolte a Siviglia sono in tourne'e in giro per la Spagna, e
questo fine settimana si esibiranno a Madrid con la rivisitazione
di Shakespeare in salsa gitana. Chi frequentava la scuola in
precedenza con tassi di presenza prossimi allo zero, si e'
diplomato o ha portato a termine l'anno scolastico senza
problemi; altri sono diventati tecnici, prestando servizio nei
teatri o nei festival locali, come al Teatro Stabile di Calabria
o al Liverpool Shakespeare Festival. "Per il momento stiamo
supportando un ragazzo di Crotone selezionato per un provino alla
prestigiosa Lipa, in futuro se gli altri dimostrassero di voler
continuare, magari formando una piccola compagnia, sicuramente
saremo al loro fianco, cercando di inserire i loro spettacoli
nelle stagioni dei teatri cittadini", ha aggiunto Angela Macri',
dirigente settore Politiche sociali della Provincia di Crotone.
Il futuro? Dipende molto dalla volonta' e dalle possibilita'
degli enti, come ha spiegato Mario Caligiuri, assessore alla
Cultura e ai beni culturali della Regione Calabria: "In Italia il
problema del disagio giovanile e' moto grave, e cio' che e'
successo a Roma sabato scorso e' il sintomo di una crisi profonda
che riguarda tutta la nostra societa'. Oggi stiamo presentando un
esempio virtuoso ed e' in questa direzione che la Regione si sta
muovendo, supportando ed esportando iniziative come questa, non
solo a Crotone ma anche nel resto del territorio". Per ora, il
progetto Moving e' stato inserito nelle buone pratiche del
Censis, con l'intenzione di creare una continuita' con
l'esperienza appena conclusa e di estenderla il piu' possibile
anche in altri territori.
(Wel/ Dire)