(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 ott. - La massiccia risposta
internazionale alla crisi nel Corno d'Africa ha gia' mostrato
alcuni risultati positivi, ma c'e' ancora tanto altro da fare per
salvare centinaia di migliaia di bambini che rischiano di morire
per malnutrizione e malattie. A tre mesi dalla dichiarazione
dello stato di carestia in alcune parti della Somalia, l'Unicef
presenta un rapporto in cui vengono sottolineati alcuni
importanti risultati raggiunti: - Quasi 10.000 tonnellate di
aiuti salvavita dell'Unicef sono stati distribuiti nel Corno
d'Africa;
- 108.000 bambini gravemente malnutriti sono stati curati in
centri nutrizionali;
- 1,2 milioni di bambini sono stati vaccinati contro il morbillo;
- 2,2 milioni di persone hanno avuto accesso all'acqua potabile;
48.000 bambini hanno potuto frequentare gli 'spazi a misura di
bambino'o altri ambienti protetti;
- nella Somalia centrale e meridionale, dove l'accesso alle
agenzie umanitarie e' limitato, l'Unicef e' stato in grado di
raggiungere 350.000 persone con alimenti supplementari e circa
30.000 famiglie con pasti cucinati mentre erano in viaggio verso
i campi profughi in Kenya e in Etiopia.
"Abbiamo salvato molti bambini in Somalia, nei campi profughi
dei paesi vicini, cosi' come in altre regioni di Kenya, Etiopia e
Gibuti colpite da una siccita' cosi' prolungata, dall'aumento dei
prezzi dei generi alimentari e dai conflitti", ha detto Elhadj As
Sy, direttore regionale Unicef per l'Africa orientale e
meridionale, presentando il rapporto 'Risposta all'emergenza nel
Corno d'Africa'. A causa della gravita' della crisi umanitaria,
dobbiamo aumentare la nostra risposta immediata e allo stesso
tempo gettare le basi per uno sviluppo a lungo termine per
evitare che una catastrofe di queste dimensioni possa accadere
nuovamente".
(Wel/ Dire)