(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 14 ott. - La crisi economica?
Per i vescovi italiani e' un problema di nascite: il dossier dal
titolo "Il cambiamento demografico, rapporto-proposta sul futuro
dell'Italia", presentato il 5 ottobre dal Comitato per il
Progetto Culturale della Cei, individua le cause dell'attuale
congiuntura economica nella tipica denatalita' italiana. A
ricordarlo e' l'Aibi, che sottolinea come, secondo il rapporto,
recessione e crisi delle nascite si cogenerano, tenendo in piedi
l'attuale crisi dei consumi. Piu' figli, allora, per piu' consumi
e piu' produttivita', contro l'illusoria equazione "meno figli =
meno costi = piu' benessere individuale".
L'AiBi fa sua questa voce e lancia l'appello: "Se solo i figli
possono salvarci, servono piu' figli adottivi per fare fuori la
crisi. Superare subito le lungaggini burocratiche italiane,
dunque, che mettono in crisi l'adozione".
Ricorda l'associazione: "Nel giro di 4 anni, le richieste di
adozione sono calate del 35% (quelle nazionali) e del 32% (quelle
internazionali): dal 2006 al 2010, le domande di disponibilita'
all'adozione nazionale sono crollate da 16.234 a 10.611 e le
domande per l'adozione internazionale da 7.652 a 5.576 (dati
Centimetri-La Stampa). Di questo passo, l'adozione nazionale
finira' nel 2016 e l'adozione internazionale nel 2021".
"La causa del crollo delle richieste di adozione, contrariamente
a quanto si poteva ritenere - precisa AiBi -, non risiede
unicamente nei costi, ma quasi allo stesso grado nella lunghezza
esasperata dell'iter. Dai risultati del referendum online di
Ai.Bi., ecco le cause della crisi di adozioni: 'costi elevati'
(40%), 'iter troppo lungo' (37%), 'bambini non piu' piccoli'
(13%). Controprova di cio' che affermiamo e' il calo delle
richieste di adozioni nazionali, che sono gratuite".
Per l'associazione, dunque, non c'e' dubbio: sta morendo
l'adozione. "Occorre risanare l'iter di adozione, che ancora oggi
investe le Istituzioni italiane del compito di selezionare
l'idoneita' delle coppie, anziche' di accompagnarle. Caso unico
nella civile Europa, l'Italia ancora oggi assegna alle coppie i
Decreti di Idoneita' tramite i Tribunali". Per Ai.Bi. questo
metodo "puzza di medioevo e finisce per gravare su famiglie e
Stato".
E il pensiero di Marco Griffini, presidente di AiBi., e' chiaro:
"La legge sulle adozioni dev'essere cambiata. Serve svecchiare il
principio di selezione in un nuovo principio, l'accompagnamento
della coppia. Serve ridurre i tempi d'attesa (le coppie italiane
devono ancora sottoporsi all'assurdita' di 15 colloqui) e
diffondere nella cultura dell'adozione il concetto e la prassi
della gratuita'".
Conclude l'associazione: "Troppi ancora, in Italia, i nemici
culturali dell'accoglienza. Fuori dai secoli bui dell'adozione,
allora, verso un'adozione moderna, gratis e a tempo zero:
istituire un Fondo per le adozioni gratuite, razionalizzare
l'iter procedurale e via la consegna del Decreto di Idoneita'
dalle mani del Tribunale dei Minori, perche' l'adozione diventi a
misura di famiglia e a favore del diritto di ogni bambino a
essere figlio. Questa e' la strada".
(Wel/ Dire)