E CON LA RIFORMA PER UNA VISITA MEDICA SERVE GIORNATA DI PERMESSO
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 8 ott. - "Da gennaio saremo
costrette a mangiare su tavolini alti al massimo 70 centimetri,
quelli dei bambini. E ci tocchera' anche sorvegliarli". Cosi'
Corinna Rinaldi, educatrice di nido e rappresentante delle
'Lavoratrici dei nidi autoconvocate', si sfoga contro la
decisione del Comune, "sperimentata in altri nidi da settembre e
di cui si prevede l'estensione a tutti gli altri da gennaio" in
virtu' della riorganizzazione del servizio e della
internalizzazione dei pasti. Una modifica che "ci toglie i 30
minuti che avevamo a disposizione per mangiare. Da adesso,
dovremo mangiare mentre sorvegliamo i bambini". Le 'dade',
prosegue parlando al convegno di oggi sugli asili al quartiere
Reno, "non sono contrarie all'internalizzazione dei pasti, pero'
bisognera' prevedere anche diete vegetariane, o adattate alla
religione di qualcuna di noi", mentre gia' da ora esiste la
possibilita' di dieta differenziata per le educatrici celiache.
La parola passa poi a Vilma Fabiani, sindacalista Usb, che
mette in evidenza un altro aspetto complesso della 'riforma':
dalle 16,30 alle 18, "nella fascia di chiusura, nella struttura
e' presente sempre una sola educatrice, insieme a un
collaboratore. In questo modo si creano situazioni in cui una
lavoratrice puo' avere in cura anche piu' bambini dei parametri
stabiliti dalla legge regionale, con rischi per la sicurezza
degli stessi piccoli". Cambiano anche turni e orari di lavoro:
finora, le educatrici lavoravano sei ore al giorno su cinque
giorni, ora ci sono turni alternati da cinque ore e trenta, sei
ore, sei ore e trenta. "Questo non ci permette- dicono Rinaldi e
Fabiani- di cambiare il nostro turno con quello di una collega;
cosi' siamo costrette a prendere giornate di permesso anche per
una visita medica".
(Wel/ Dire)