MA IN SEI PAESI LA SITUAZIONE E' ADDIRITTURA PEGGIORATA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 ott. - La fame del mondo e'
diminuita negli ultimi 21 anni, ma di poco e non in maniera
uniforme. In sei Paesi, cinque africani e la Corea del nord, la
situazione e' addirittura peggiorata. La maglia nera spetta alla
Repubblica Democratica del Congo. E' quanto emerge dal Global
hunger index (Indice globale della fame), presentato oggi a
Milano nella sede dell'Ispi.
Curatori della versione italiana sono Link 2007, Cesvi e Cosv.
L'Indice viene calcolato utilizzando tre indicatori: la
percentuale di persone denutrite, di bambini (da 0a 5 anni)
sottopeso e il tasso di mortalita' infantile. Piu' e' alto e'
l'indice, che puo' variare da 0 a 100, e peggiore e' la
situazione. Nel mondo l'indice della fame e' sceso da 19.7 del
1990 a 14.6 del 2011: situazione che il rapporto classifica come
"grave". Si ha infatti un livello di fame moderato o basso sotto
il 10.
L'indice e' diminuito in tutte le macroaree in cui e' possibile
suddividere il mondo. In Asia meridionale e' sceso del 25% (da 30
a 22.6), in Africa subsahariana del 18% (da 25 a 20.5), nel
Vicino Oriente e Africa del nord del 39% (da 7.9 a 4.8).
Progressi consistenti nel Sud est asiatico (da 14.4 a 8.0) e in
America Latina (da 8.8 a 4.9) in cui l'indice e' sceso del 44%.
Nell'Europa dell'est e' calato del 47% (da 5.1 a 2.7).
Ma e' in alcuni paesi che la situazione e' "allarmante": nella
Repubblica democratica del Congo l'indice era 24 nel 1990 ed e'
salito a 39 nel 2011, in Burundi e' passato da 31.4 a 37.9 (nel
1990 era 24), in Corea del nord da 16 a 19, alle Comore da 22 a
26, nello Swaziland da 9.1 a 10, in Costa d'Avorio da 16.6 a
18.E' decisamente migliorata in 11 Paesi, come, per esempio,
Etiopia (da 43.2 a 28.7), Ghana (da 21 a 8.7) e Nicaragua (da
22.6 a 9.2).
(Wel/ Dire)