(DIRE - Notiziario Minori) Cracovia (Polonia), 11 ott. - Un viaggio che "non si dimentica" quello ad Auschwitz. "Bello, ma anche molto triste. Adesso? Torno a casa e lo raccontero' ai miei amici". I ragazzi e le ragazze delle squadre vincitrici del Trofeo della Memoria e gli studenti dell'istituto romano 'Carlo Cattaneo' hanno concluso la loro esperienza nei campi di Auschwitz-Birkenau.
"I racconti di Andra sono la cosa che mi ha colpito di piu'- dice Simone, studente diciottenne del Cattaneo- ma anche vedere dove facevano dormire i bambini a Birkenau". In aeroporto aspettando di imbarcarsi per tornare a casa, Lorenzo si sente "piu' consapevole di quello che e' successo, tornato a Roma ne parlero' con i miei amici che non sono mai venuti qui". Accanto a lui c'e' Antonella, unica ragazza presente dell'istituto romano.
Per lei venire qui e' stato "molto triste, perche' prima non lo immagini, adesso sai che la crudelta' di certe persone va oltre i limiti". E poi c'e' la storia di Andra Bucci, "io- dice Antonella- non ce la farei a tornare qui. Ha molto coraggio, lei cosi' come tutti i sopravvissuti che ad Auschwitz ci raccontano quello che e' stato".
Tutti conoscevano l'esistenza dei campi della morte, "ma ascoltare un superstite vuol dire molto di piu', e' qualcosa che raccontero' ai miei figli e ai miei nipoti". Giorgia ha 24 anni ed e' stata qui come vincitrice del Trofeo della memoria. "Ti fa capire tante cose, cambia lo stato d'animo e il modo di pensare", aggiunge la compagna di squadra Elena, 21 anni. Insieme, ai loro coetanei che "fanno una svastica sui muri o a chi nega tutto questo" dicono "vai a fare una passeggiata ad Auschwitz, vedi quello che ho visto io e poi vediamo se la pensi ancora cosi'".
Come la pensano loro? "Non ci deve essere alcuna distinzione di razza, siamo tutti una famiglia".
(Wel/ Dire)