MA 'IL PICCOLO PRINCIPE' È L'AMICO FANTASTICO PER IL 63,4%.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 nov. - Gli italiani sono
legati alla tradizione quando si tratta di far addormentare i
figli con la splendida e antichissima 'ninna nanna' del racconto.
A dirlo e' la ricerca condotta da Doxa su un campione
rappresentativo della popolazione composto da genitori e giovani,
presentata a Verona in occasione del decimo anniversario del
progetto di responsabilita' sociale di GlaxoSmithKline 'Leggere
per crescere'. Nato sulla scorta delle iniziative realizzate
negli Usa alla fine del secolo scorso per migliorare
l'alfabetizzazione della popolazione, 'Leggere per crescere' si
rifa' al progetto 'Born to read', rivolto a tutta la popolazione
infantile e attivato dall'Associazione dei bibliotecari americani
per sviluppare attraverso la lettura ad alta voce lo sviluppo
mentale e l'amore per i libri.
Dall'indagine Doxa emerge che Cappuccetto rosso, con il lupo
che spaventa quando si trasforma nella nonnina, sbaraglia tutti.
Tre persone su quattro, tra gli adulti, lo hanno letto e la
percentuale cala di poco tra i giovani che ricordano le gesta
della bambina nel bosco. Al secondo posto, distanziato di poco,
l'immortale di Collodi, Le avventure di Pinocchio. Poi, tra
giovani e adulti la classifica cambia: se Il piccolo principe e'
stato l'amico fantastico per il 63,4 per cento dei teenagers. Per
gli adulti Saint Exupery scende al quinto posto, raccontato ai
piu' piccoli solo in un caso su due. E, a conferma di come il
legame con le storie del passato sia indissolubile, e' Alice nel
paese delle meraviglie a salire sul podio, ricordato come lettura
dal 63,2 per cento delle persone.
"Tra i tanti buoni motivi per rilanciare l'esperienza fertile
della lettura e del racconto, uno mi sta particolarmente a cuore:
nella lettura e nella narrazione, adulti e piccoli ascoltatori
possono conoscersi meglio e in modo piu' autentico- commenta in
una nota Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e direttore scientifico
dell'associazione Gea, Genitori ancora- Credo e sogno che piccoli
e grandi, genitori e figli, nonni e nipoti, educatori e bambini
che vogliano tentare di fare qualche escursione nel mondo
dell'altro, riescano a farlo andando insieme altrove, come
avviene nel bel raccontare, in un luogo in cui gli uni e gli
altri siano stranieri. In quel luogo non conta soltanto essere
vecchi o giovani, maschi o femmine, genitori o figli, maestri o
allievi, perche' quello e' per tutti un luogo nuovo, sconosciuto
e fascinoso. Ci sono molte occasioni in cui questo e' possibile,
o almeno ce ne sono molte che possiamo creare: narrare una fiaba,
raccontare le proprie esperienze, leggere o costruire storie,
esplorare insieme luoghi fisici e immaginari, nuovi per entrambi".
Abituare il piccolo al racconto, quindi renderlo in futuro un
lettore, e' un obiettivo che si raggiunge attraverso la
partecipazione tra tutte le componenti che entrano nel processo
di crescita del bimbo. Anche per questo famiglie, scuola,
istituzioni (nel caso di Verona proprio il Comune e
l'universita', insieme alla Regione Veneto, hanno accolto subito
con grande interesse l'iniziativa), biblioteche, farmacie sono
divenuti protagonisti attivi di 'Leggere per crescere', che vede
comunque nei pediatri il punto di riferimento fondamentale.
"Il pediatra e' una parte fondamentale nel processo di crescita
del bambino, perche' lo segue nel tempo monitorandone lo sviluppo
e ha il ruolo di prevenire le malattie, e anche situazioni di
possibile disagio, e di aiutare le famiglie a un accrescimento
ottimale del bambino- e' il parere di Giampietro Chiamenti,
pediatra di libera scelta, segretario regionale Fimp Veneto-
Inoltre, la lettura ad alta voce al bambino deve iniziare nei
primi periodi della vita, a partire dal sesto mese, con
'libri-giocattolo' adeguati per cui il pediatra curante e' in
grado di dare il giusto consiglio a tutte le famiglie,
nell'ambito dell'opera di prevenzione del pediatra che oltre a
prevenire gli incidenti, a sensibilizzare sugli effetti nocivi
del fumo passivo, ad aiutare il piccolo a nutrirsi e riposare
bene e a controllare le normali funzioni fisiologiche deve
valutare nel tempo lo sviluppo del bambino e favorire appunto il
racconto gia' in tenerissima eta', obiettivo primo del progetto
'Leggere per crescere'".
La lettura ad alta voce, che dovrebbe iniziare a partire dal
sesto mese di vita del bimbo, e' funzionale alla prevenzione
delle difficolta' di apprendimento, soprattutto per i bambini che
vivono in ambienti svantaggiati. La prova di questo viene da
ricerche condotte negli Usa: un bambino che vive in una famiglia
disagiata ascolta mediamente in un'ora 616 parole, sente 5
affermazioni e riceve 11 proibizioni. Se l'ambiente familiare e'
migliore, le parole ascoltate in un'ora quadruplicano offrendo
maggiori stimoli, le affermazioni sono 9 volte piu' numerose e le
proibizioni si dimezzano, forse per il fatto che i tanti
'perche'' dei piu' piccoli ottengono risposte esaurienti. Il
racconto, in questo senso, puo' diventare uno strumento
eccezionale per una crescita psicofisica migliore.
'Leggere per crescere' punta a stimolare nelle famiglie con
bambini in eta' prescolare la lettura e il racconto ad alta voce,
perche' ascoltare la voce di un genitore o di un nonno che
narrano aiuta lo sviluppo psicofisico dei bambini, li aiuta ad
amare i libri e rafforza i legami affettivi nella famiglia.
Inoltre, l'ascolto favorisce lo sviluppo del linguaggio,
arricchisce la memoria, stimola la fantasia, promuove le
capacita' cognitiva. Da queste osservazioni il progetto ha
progressivamente ampliato i suoi orizzonti con filoni specifici
dedicati ai bambini con disabilita' intellettive, a quelli in
ospedale, per ridurre attraverso il racconto lo stress e
l'isolamento del ricovero e ai bambini di famiglie immigrate per
favorirne l'integrazione. In Italia oggi, a fronte di una
popolazione complessiva di oltre 60 milioni di abitanti, sono
3.415.793 i bambini da 0 a 5 anni e di questi 428.603 sono figli
di genitori stranieri (fonte Istat, 2011). Il progetto e' uno dei
cardini del programma di responsabilita' sociale di
GlaxoSmithKline 'Salute & societa'' che vede l'azienda impegnata
a favore delle fasce piu' deboli della popolazione popolazione, i
bambini appunto, e gli anziani per i quali ha sviluppato
'benAttivi', un progetto mirato alla diffusione dell'attivita'
fisica come strumento di prevenzione nell'eta' avanzata.
"Come ogni buon cittadino, Gsk desidera contribuire al
benessere della comunita' cui appartiene e puo' farlo in due
modi- ha commentato Luc Debruyne, presidente e amministratore
delegato GlaxoSmithKline- Puo' favorire lo sviluppo economico
attraverso l'eccellenza e l'innovazione delle proprie attivita'
d'impresa e quello sociale attraverso progetti e collaborazioni
sostenibili, utili e durature, come 'Leggere per crescere' che,
in 10 anni, ha creato una vastissima rete di famiglie, operatori
sanitari, educatori, istituzioni per prendersi cura dei nostri
figli, del nostro futuro".
(Wel/ Dire)