L'UNI: "GLI ATENEI SFORANO I LIMITI IMPOSTI DALLA LEGGE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 nov. - Oltre 200 milioni di
euro "rubati agli studenti". A questo, secondo l'Unione degli
universitari, ammonta il totale della parte "fuorilegge delle
tasse studentesche" per il 2010. È il risultato di una
un'inchiesta sugli atenei definiti "fuorilegge" in Italia.
L'indagine fa seguito alla "storica vittoria del ricorso al Tar
di Milano, il quale condanna l'Universita' di Pavia a risarcire
tutti gli studenti per aver superato il limite previsto dalla
legge sulle tasse universitarie".
L'Udu, con dei dati pubblicati "dal Miur", ha calcolato
l'esubero di ogni ateneo oltre il tetto del 20% (rapporto tra la
sommatoria di tutte le tasse studentesche e i fondi ministeriali
che arrivano all'ateneo in questione) e anche il prelievo totale.
"Secondo i dati del Miur- spiega Michele Orezzi, coordinatore
nazione dell'Unione degli Universitari- nel solo 2010 la parte
fuorilegge delle tasse studentesche in tutta Italia e' di circa
218 milioni di euro, di cui 82 milioni (il 37,6%), solo negli
atenei della Lombardia. Come si capisce l'1,7 milioni di euro che
l'Universita' di Pavia e' stata condannata a risarcire ai suoi
studenti e' solo la punta dell' iceberg di un "tesoretto
fuorilegge" evidentemente sottratto dalle tasche degli studenti e
da quelle delle loro famiglie".
Prima in questa 'classifica' e' quella di Urbino con il
"36,6%, con l'esubero in percentuale del 16,57%" mentre
l'Universita' di Milano, secondo l'Udu, ha un esubero pari
all'11,66% mentre in euro raggiunge addirittura i 32.187.788,60.
Nel Lazio due sono gli atenei sotto esame: Roma Tre, esubero del
3,62%, 4,3 milioni di euro; Cassino, +1,12%, 363mila euro. Nel
Mezzogiorno, tra le altre, spicca la 'Federico II' di Napoli, con
+0,69%, 2,4 milioni di euro.
Secondo l'Udu "destano preoccupazione tutti quegli atenei che
nel 2010 erano sotto la soglia di pochi decimali".
Spiega ancora il coordinatore dell'Unione: "Come emerge
chiaramente dai dati l'ateneo di Pavia e' solo uno dei 33 atenei
italiani che gia' nel 2010 erano fuorilegge per tasse troppo
alte. Un fenomeno che, secondo dati parziali, nel 2011 e'
peggiorato andando a sfondare il tetto del 20% in altri atenei
rendendoli l'assoluta maggioranza". L'effetto domino della
sentenza del Tar di Milano e' un fantasma concreto infatti il
sindacato studentesco vuole andare fino in fondo per difendere
diritti e portafoglio degli studenti universitari.
"Come Unione degli Universitari- conclude Orezzi- ci
rivolgiamo a tutte le universita' e ai Rettori che in queste ore,
terrorizzati da ricorsi a catena, attaccano gli studenti: il
problema vero non siamo noi studenti. Come stiamo denunciando da
anni, c'e' un problema sostanziale legato al taglio delle risorse
per le universita'. I nostri ricorsi non sono mirati a mettere le
Universita' sul lastrico ma hanno invece il solo scopo di
evidenziare questo punto. Come uscirne? Semplice. Invece di
piangere miseria ora ignorando il problema dei tagli e facendoli
ricadere sugli studenti e sulle loro famiglie, e' necessario che
tutta l'universita' si unisca alla voce degli studenti che dal
2008 protesta per un mondo dell'Istruzione Pubblica, di qualita'
e accessibile a tutti. In questo momento la soluzione non e'
minacciare di togliere i servizi a noi studenti in caso di nuovi
ricorsi: usciamo dall'ipocrisia degli ultimi anni e diciamo
chiaramente che e' necessario un maggior investimento in Scuola,
Universita' Pubblica, Ricerca libera e nel diritto allo studio,
ormai quasi scomparso nel nostro Paese, chiedendo in primis un
impegno concreto e urgente al nuovo Governo e al ministro
Profumo".
(Wel/ Dire)