'RIPENSARE TEMPI E MODALITA' SOPRATTUTTO PER I MINORI'.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 nov. - "All'interno dei vari
processi di riforma della cittadinanza la principale questione
che rimane aperta e' quella dei minori, dei ragazzi che non
possono ancora essere pienamente cittadini italiani, ma che lo
sono nella loro vita quotidiana, nei sentimenti e
nell'identita'". Lo dice il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, durante l'incontro con 'I nuovi cittadini italiani',
che si svolge al Quirinale, nell'ambito delle iniziative per il
150 anni dell'unita' d'Italia.
Il capo dello Stato invita "a riflettere su una possibile
riforma delle modalita' e dei tempi dell'assegnazione della
cittadinanza". E a questo proposito ricorda l'ampia convergenza
delle forze politiche che si era registrata alla Camera nel
gennaio del 2010. Napolitano sottolinea che "anche gli italiani
appaiono disponibili" sulla necessita' di dare cittadinanza ai
bambini figli della comunita' immigrata. Senza mai dimenticare
pero' che l'integrazione significa anche accettazione della
diversita'. E a questo proposito Napolitano osserva: "Se noi
desideriamo che i figli e i pronipoti degli italiani all'estero
mantengano un legame con l'Italia, noi non possiamo chiedere ai
ragazzi" che hanno genitori provenienti da altri paesi di
ignorare le loro origini".
Il presidente della Repubblica dice che "la nostra e'
diventata una comunita' nazionale in cui i figli di immigrati
contano non solo come numeri ma anche per le capacita' che
esprimono. Se non comprendiamo la portata del fenomeno migratorio
e quanto sia stato necessario significa non saper guardare alla
realta' e al futuro". Per il capo dello Stato, inoltre "e'
opportuno tenere presente che i ragazzi di origine immigrata sono
fonte di stimoli fruttuosi". Quindi conclude: "Occorre far
funzionare quell'ascensore sociale a lungo bloccato, mettendo al
centro il merito che significa non solo equita', ma anche
crescita" e per questo bisogna superare la logica "delle
raccomandazioni" dando piu' spazio "alle capacita' personali". E
per questo, "le famiglie e lo Stato devono credere e investire
nella formazione e nell'istruzione".
Alla cerimonia al Quirinale sono presenti anche il presidente
della Camera, Gianfranco Fini, che negli anni passati ha
appoggiato la battaglia parlamentare per dimezzare i tempi della
cittadinanza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Gianni Letta.
(Wel/ Dire)