(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 nov. - L'anno scolastico e'
iniziato da qualche settimana e gia' si puo' tirare qualche
somma: in Sardegna ci sono presidi che dirigono anche quindici
scuole. Tutto dipende dalle reggenze che ormai sono necessarie da
un paio d'anni a questa parte a causa dell'elevato numero di sedi
prive di dirigente, dei tempi lunghi per l'assunzione dei nuovi
e, a monte, della razionalizzazione delle scuole nel territorio.
Le scuole sedi di presidenza in Sardegna sono 375 e ben 63 erano
scoperte per l'inizio del nuovo anno scolastico.
Nella regione le scuole di ogni ordine e grado sono
sparpagliate in un territorio ampio e l'esigenza di
razionalizzare la rete scolastica ha prodotto da anni, come nel
resto d'Italia, istituti comprensivi e onnicomprensivi con una
miriade di succursali a volte anche molto distanti tra loro.
Maurizio Tognoni, ad esempio, e' preside di un istituto di
istruzione superiore a Ozieri (Ss) con tre indirizzi di studio
tra cui un'azienda agraria, con 450 alunni. La sede di reggenza
dista una trentina di chilometri ed e' un istituto comprensivo
dall'infanzia al primo grado con circa 630 alunni distribuiti in
due sedi in comuni diversi. Giulio Anedda e' a capo di un liceo
scientifico, linguistico e classico a Isili (Nu) e un istituto
comprensivo in reggenza con scuole in tre piccoli comuni per un
totale di oltre 600 alunni.
Non sta meglio Massimo De Pau, che dirige un istituto tecnico
commerciale a Macomer (Ss) e ha la reggenza di un istituto
comprensivo a Benetutti (Ss) a circa sessanta chilometri
dall'altra sede. Le distanze sono complicate da una rete stradale
in molti casi fatta da mulattiere e da un sistema di trasporti
che obbliga il dirigente a utilizzare il mezzo proprio senza
rimborso. Sergio Masia per raggiungere Santa Teresa di Gallura da
Macomer, dove ha la titolarita', deve viaggiare per circa due/tre
ore. "Il problema delle reggenze e' la punta di un iceberg e
forse nella situazione attuale e' il problema minore della scuola
in Sardegna come su tutto il territorio nazionale- spiega
Bachisio Porru, presidente regionale dell'Associazione nazionale
presidi- e' il coronamento di un approccio strutturale al sistema
scolastico: tagli lineari e scuole al collasso".
(Wel/ Dire)