IN AUSTRALIA SCOPERTE LE TRE MOLECOLE RESPONSABILI MALATTIA.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 nov. - Sono piu' di 110 mila i
celiaci in Italia. Una cifra in continua evoluzione dal momento
che ogni anno si registra il 10% di incremento delle diagnosi. A
sottolinearlo e' l'Associazione italiana celiachia (Aic) che per
il 6 novembre prossimo organizza una serata di sensibilizzazione
sul tema a Roma. In tutto sono 61 mila gli iscritti all'Aic e 19
le associazioni regionali che compongono l'associazione. Per ora
l'unico modo per contrastare l'intolleranza al glutine e' evitare
di mangiare cibi che lo contengano. In fase di sperimentazione
c'e' la pillola anti-zonulina, un farmaco che, precisa l'Aic, non
sconfiggerebbe in modo definitivo la celiachia, ma permetterebbe
l'estemporanea ingestione di glutine senza reazioni immunitarie
abnormi. La zonulina e' un ormone gastrointestinale che regola
l'apertura delle giunzioni tra le cellule che pavimentano
l'intestino. E' stato identificato dal professor Alessio Fasano
dell'universita' del Maryland, Baltimora (Usa).
"Nonostante non possa considerarsi un vaccino, e' indubbio
pero' che la pillola risulterebbe un'arma in piu' a disposizione
del celiaco,con un incremento di vantaggi psicofisici e sociali-
sottolinea l'Associazione- Il vaccino per contrastare
l'intolleranza al glutine rimane, percio', uno dei traguardi
scientifici piu' attesi da tutti i celiaci che al momento hanno,
come unica e concreta terapia a disposizione, una dieta priva di
glutine". Il 21 luglio 2010 e' stata inoltre diffusa la notizia
della scoperta delle tre molecole responsabili della malattia: i
frammenti (peptidi) del glutine che scatenano la reazione
immunitaria nel celiaco. A realizzarla e' stata la compagnia
biotech di Melbourne Nexpep Pty Ltd. e, nello specifico, il team
di Bob Anderson e di Jason Tye-Din del Walter and Eliza Hall
Institute of Medical Research a Parkville, Australia.
L'isolamento delle molecole e' avvenuto in diverse fasi. Gli
esperti australiani: hanno arruolato 200 pazienti; hanno fatto
mangiare loro dei cereali e hanno isolato, dopo sei giorni, con
un prelievo di sangue, le cellule immunitarie artefici della
reazione al glutine ingerito giorni prima. Hanno fatto poi
"incontrare" queste cellule (linfociti T) con 2.700 peptidi
sospetti; e hanno trovato i tre che si accoppiano piu' saldamente
alle cellule. Questi tre composti sono attualmente oggetto di
sperimentazione in un test. La speranza e' che questo porti a un
vaccino: somministrando cioe' in piccolissime quantita' i tre
peptidi ai pazienti, questi dovrebbero desensibilizzarsi nei
confronti del glutine. "Cio' permette grosso modo di dimezzare i
tempi previsti per la messa a punto e la commercializzazione di
un vaccino, 5-10 anni contro i 15-20 ritenuti necessari finora",
ha commentato Italo De Vitis, dirigente dell'unita' di medicina
interna e gastroenterologia dell'Universita' Cattolica di Roma
presso il centro integrato Columbus.: "Forse non e' ancora
arrivato il momento di considerare vinta la battaglia nei
confronti della celiachia, ma certamente la ricerca scientifica
ha fatto un altro passo avanti estremamente importante per
trovare una cura definitiva alla celiachia- precisa invece
Umberto Volta, presidente del Comitato scientifico nazionale Aic-
le basi scientifiche per raggiungere questo risultato, atteso da
milioni di celiaci in tutto il mondo, si fanno sempre piu'
consistenti".
Da un punto di vista genetico, la predisposizione alla
celiachia dipende dalla presenza nell'organismo delle molecole
HLA DQ2 e HLA DQ8. L'ingestione di glutine provoca, nel soggetto
geneticamente predisposto, un'infiammazione cronica a livello di
intestino tenue e la progressiva scomparsa dei villi intestinali.
Cio' e' particolarmente grave, in quanto i villi intestinali
garantiscono l'assorbimento dei nutrienti contenuti negli
alimenti. L'organo bersaglio della celiachia e' l'intestino
tenue, ma numerosi altri organi ed apparati possono essere
interessati nell'ambito dell'intolleranza al glutine con uno
scenario che talvolta assume le caratteristiche di una malattia
sistemica. Ci sono diverse forme cliniche di celiachia: la
celiachia tipica si manifesta nei bambini quando, terminato lo
svezzamento, cominciano ad ingerire alimenti contenenti glutine,
e piu' raramente nell'adulto; la celiachia atipica si manifesta
piu' frequentemente tra gli adulti, ma non e' rara neanche in
eta' pediatrica. Colpisce piu' frequentemente le donne rispetto
agli uomini e si manifesta con alterazione dei processi digestivi
e di malassorbimento selettivo di vitamine e sali minerali,
nonche' con alterazione del sistema immunitario. C'e' poi
la celiachia silente che e' asintomatica ed e' rilevabile solo
tramite screening anticorpale e successiva biopsia intestinale,
che permette di individuare eventuali lesioni della mucosa
intestinale. E, infine, la celiachia potenziale che identifica
quel sottogruppo di celiaci in cui e' presente una positivita'
per i marcatori seriologici (anticorpi antiedomisio ed
antitransglutaminasi), ma la mucosa intestinale e' normale. In
tutto sono13.768 i prodotti inseriti nel Prontuario degli
alimenti edizione 2011 di Aic (il 20% in piu' rispetto al 2009 e
oltre il 50% in piu' rispetto al 2005). 1.107 quelli a marchio
'spiga barrata', mentre sono 2.500 i locali inseriti nella guida
'Afc - Alimentazione fuori casa' dell'associazione.
(Wel/ Dire)