ANSAS: LIM ED E-BOOK, COSÌ CAMBIA L'INSEGNAMENTO
LAVAGNE ELETTRONICHE E LIBRI DIGITALI, IL FUTURO È FRA I BANCHI.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 mar. - Lavagne elettroniche e
libri digitali. Il futuro e' gia' fra i banchi e sta cambiando
rapidamente le modalita' di insegnamento. È la riflessione che
compare sul sito dell'Ansas, Agenzia nazionale per lo sviluppo
dell'autonomia scolastica, principale promotrice, per conto del
ministero, delle aule 2.0 e dell'innovazione digitale a scuola.
In un approfondimento che compare sul sito dell'Agenzia si
affronta la seguente domanda: Lim (Lavagne interattive
multimediali) ed e-book, perche' portarli in classe?
Innanzitutto, si spiega nell'articolo di approfondimento, gli
ambienti digitali in classe sono qualcosa di piu' semplice
rispetto a quanto viene evocato dall'immaginario collettivo
quando se ne parla. Niente realta' virtuale o scene da Second
life, insomma. L'aula digitale e' costituita da un insieme di
strumenti digitali che vengono utilizzati, anziche' in
solitudine, da una comunita' di persone. Ma grazie alle
tecnologie la scuola si 'dilata', supera i propri confini e tocca
il mondo portandolo fra le sue pareti. Tuttavia, perche' la
scuola digitale funzioni "e' necessaria un'adeguata cultura dei
media, ovvero un approccio che consenta al docente di
appropriarsi della tecnologia, dei linguaggi multimediali, per
farli propri e individuarne il valore aggiunto".
"Occorre prevedere nuovi modi d'uso- e' l'auspicio
dell'Ansas-, consapevoli delle potenzialita' e specificita' del
singolo medium per non incorrere nella tentazione di utilizzare,
ad esempio, la Lim come la lavagna d'ardesia sprecando tempo e
vanificando l'investimento". La Lim (lavagna interattiva
multimediale), infatti, "puo' rappresentare oggi una svolta per
l'insegnamento. Entra in classe, va al cuore del sistema di
apprendimento e della pratica didattica quotidiana, rompe la
configurazione tradizionale dell'ambiente".
La classe, estesa e potenziata, puo' accedere a diversi
aspetti della realta' esterna, estrapolarne particolari e
dettagli, analizzare, scomporre, manipolare informazioni e
contenuti, con il supporto di efficaci applicazioni software
appositamente progettate e sviluppate. Di fronte alla tecnologia
il docente e lo studente possono essere "passivi consumatori" o,
a loro volta, produttori. E questa e' la differenza fra un buono
e un cattivo uso delle tecnologie in aula. Quanto al libro
digitale, Alberto Manzi, storico maestro che negli anni del
dopoguerra commosse l'Italia con il suo carisma e la dolcezza con
cui insegnava agli adulti analfabeti a scrivere nel famoso
programma televisivo 'Non e' mai troppo tardi', sosteneva che
"per il ragazzo il libro deve essere qualcosa di piacevole, dove
si puo' non solo leggere, ma colorare, trasformare, fare,
disfare, ampliare, ridere, inventare, riflettere. Il libro si
trasforma cosi' in qualcosa di personale, percio' vivo".
Queste affermazioni sono oggi piu' che mai attuali e potranno
forse trovare un alleato nella tecnologia digitale. E se, di
fatto, l'e-book non nasce per il target scuola, in essa trova
applicazione e naturale collocazione.
(Ami/ Dire)
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