"ELLVIS" È UN NUOVO METODO TESTATO DAGLI STUDENTI DI CINQUE PAESI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - Con un joystick anche
i non vedenti potranno imparare l'inglese. E' il nuovo metodo di
apprendimento testato, a partire dal 2009, dagli studenti di
cinque Paesi (Italia, Francia, Germania, Romania e Inghilterra) e
nato all'interno del progetto 'Ellvis', a sua volta inserito nel
programma finanziato dalla Commissione europea 'Lifelong
Learning', che ha visto insieme il centro Machiavelli e la
sezione fiorentina dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti, con
funzione di coordinatori.
Il nuovo metodo d'apprendimento dell'inglese per non vedenti
ruota attorno ad un joystick innovativo. Impugnandolo, chi non
vede puo' interagire col programma didattico creato ad hoc. E
compiere tutte le 'operazioni' richieste per imparare la lingua.
Ad esempio, potra' completare delle frasi, oppure scegliere la
parola giusta o abbinare una figura ad un determinato sostantivo.
Ma sempre grazie allo speciale joystick e al programma, capace a
seconda delle manovre effettuate dall'allievo di dar vita ad un
sistema combinato di vibrazioni, riscontri tattili e suoni, si
potra' anche confrontare la pronuncia grazie ad un sistema di
registrazione. Insomma, una tecnologia sorprendente, capace di
aprire scenari nuovi in molteplici campi.
"E' un ulteriore passo in avanti verso l'inclusione sociale - ha
commentato Antonio Quatraro, presidente della sezione fiorentina
della Uic - In questi mesi e' stato bello collaborare fianco a
fianco con le scuole di lingua per studenti: abbiamo arricchito
le nostre e le loro competenze. Con la consapevolezza che solo
una societa' in cui viene favorito lo scambio di competenze e di
esperienza e' piu' ricca in quanto piu' umana". "La
partecipazione al progetto Ellvis e' stata per noi di grande
interesse - ha detto Rossella Bianchi, direttrice del centro
Machiavelli - La traduzione e l'adattamento del software per gli
studenti di lingua italiana, la registrazione delle parti in
italiano e l'editing dei file sonori sono stati una sfida a
confrontarsi con modalita' di apprendimento diverse. La ricaduta
positiva nella nostra attivita' didattica quotidiana e' un forte
stimolo all'elaborazione di materiali ed attivita' nuove con la
prospettiva di iniziare un percorso che ci porti poi a poter
accogliere persone con disabilita' visive all'interno delle
nostre classi".
(Wel/ Dire)