TUTTO IDEATO DA RAGAZZI IN LINGUAGGIO SEMPLICE E DIRETTO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - "Sono emersi casi di
adescamento di ragazze attraverso chat al fine poi di
sfruttamento sessuale sia in Romania che in Italia e altri casi
di utilizzo del cellulare per controllare i minori: piu' in
generale appare chiaro che i minori utilizzano in modo rischioso
internet e cellulari, ad esempio per parlare di argomenti come il
sesso o per incontrare adulti". La diffusione di questi
comportamenti "non e' quantificabile, ma non per questo non e'
meno allarmante". Cosi' Sarah Di Giorgio, coordinatrice del
progetto React per Save the Children Italia, presenta i risultati
della ricerca condotta attraverso interviste a 50 giovani e
giovanissimi migranti provenienti da diversi paesi e a circa 30
esperti di sfruttamento e nuove tecnologie, come la Polizia
nazionale e internazionale, avvocati, ricercatori e operatori del
settore.
Il progetto React ha dato vita anche ad una campagna di
sensibilizzazione realizzata in Italia con la consulenza di un
gruppo di ragazzi che, nell'ambito di 10 workshop, hanno
identificato i principali contenuti e messaggi. La campagna si e'
cosi' articolata in un video, che e' stato realizzato in piu'
versioni (lingua farsi, arabo, inglese, francese, romeno); in una
pagina Facebook, per favorire una diffusione interattiva e dove
sono disponibili il video e le raccomandazioni in arabo, rumeno,
francese e inglese; in cartoline, adesivi, fumetti e pennette Usb
a braccialetto su cui e' contenuto il video e il riferimento alla
pagina di Facebook.
Rivolta ai giovani e agli adolescenti stranieri non
accompagnati che fanno uso non sicuro delle nuove tecnologie, e
in particolare di Internet, nella loro vita quotidiana, la
campagna ha avuto attenzione al tema "Su Internet non tutto e'
quello che sembra".
Lo scopo e' stato quello di mettere in guardia i minori stranieri
o i minori a rischio di esclusione sociale sul fatto che non e'
possibile sapere chi si cela dietro ad un nome, o ad un nick, o
ad un profilo di una persona conosciuta online. "La peculiarita'
del progetto - spiega Di Giorgio - e' che le idee e i messaggi da
diffondere attraverso la campagna di sensibilizzazione sono stati
pensati e sviluppati dai minori stessi".
Simili attivita' sono state svolte anche nei altri paesi
partecipanti al progetto. In Danimarca, oltre ai gadget, ad un
rapporto "child friendly" e a una guida educativa, e' stato
sviluppato su Internet il sito http://www.itsyoursafety.net/ con
un video specifico, la cui realizzazione ha coinvolto
congiuntamente minori e operatori di Save the Children. In
Bulgaria sono stati invece creati una pagina Facebook, un blog,
un canale Skype e un Centro di informazione virtuale volto a
coinvolgere i minori piu' esperti e organizzare programmi di
formazione "peer to peer", letture e presentazioni, In Romania,
infine, sono state realizzate attivita' nelle scuole, oltre ad
una pagina Facebook, un blog e due video. Uno dei quali con il
coinvolgimento di dieci minori.
(Wel/ Dire)