(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - "L'Assemblea del
Senato l'altro ieri ha deciso di non procedere all'approvazione
immediata del testo di legge sulle detenute madri, che la Camera
aveva votato alla quasi unanimita'. Il Senato si e' riservato due
settimane di tempo per esaminare in Commissione con maggiore
attenzione le questioni piu' complesse e delicate e, quindi
consentire all'Assemblea di votare con maggiore convinzione
questa legge. Il Parlamento, cosi', percepisce bene il passaggio
importante che tale misura rappresenta, ai fini di una piu'
elevata umanizzazione della legislazione penale nel nostro Paese,
specie dal punto di vista dei diritti dei bambini e dei rapporti
affettivi genitori figli".
Cosi' l'associazione "A Roma insieme", che commenta appunto la
decisione assunta dal Senato in merito alla legge sulle detenute
madri. Una decisione definita "saggia" dall'associazione.
Infatti, afferma, "essa e' stata presa al termine di un dibattito
in Aula niente affatto superficiale, ove si sono confrontate, con
una reciproca volonta' di ascolto, le diverse posizioni sul
merito dei singoli problemi, e in riferimento alle molteplici
ispirazioni culturali che negli anni in questo campo hanno
segnato il confronto".
L'Associazione "A Roma, Insieme", anche nel lungo tragitto che
in questi anni ha accompagnato la discussione e l'approvazione
della proposta di legge alla Camera, da ben tre legislature, ha
sempre insistito su un punto a suo giudizio importante.
Vale a dire che "lo sforzo del legislatore nel ricercare in
questo campo soluzioni che effettivamente migliorino
l'umanizzazione della pena, non puo' prescindere da uno sforzo
identico teso a realizzare, nel Parlamento ed anche fuori, la
piu' ampia condivisione". Il giudizio di "A Roma, Insieme",
insieme a quello di altre associazioni, come dimostrano le prese
di posizione di questi giorni, e' stato di seria e di reale
insoddisfazione circa il testo votato dalla Camera.
"Questo giudizio - affermano - ha una sua propria e diretta
valenza in riferimento esclusivo al merito specifico delle misure
votate. Abbiamo avvertito del rischio che la legge da tante parti
invocata come urgente finisca per non cambiare quasi nulla e,
quindi, si riduca ad una sorta di legge 'annuncio', di legge
'manifesto'".
Nell'audizione del 2 marzo scorso presso la Commissione
Giustizia del Senato, l'Associazione "A Roma, Insieme", con la
sua presidente ha argomentato i punti e le ragioni su cui e'
essenziale che la nuova legge introduca equilibrati e credibili
nuovi elementi di disciplina.
Eccoli: l'espiazione della pena e la detenzione della madre con
bambino non avvenga in carcere. "Il testo votato non garantisce
questo e non puo' goderne la stragrande maggioranza delle donne
oggi detenute se non si rivede la legge cosiddetta Cirielli sulla
recidiva"; rivedere il termine iniziale del 1° gennaio 2014
anticipandolo al 1° gennaio 2012, per l'entrata in vigore della
legge e contestuale riesame delle risorse finanziarie; dare alle
case famiglia una caratterizzazione assolutamente chiara,
alternativa al carcere: arresti domiciliari, case famiglia o per
i casi di "eccezionale gravita'" negli Istituti di Custodia
Attenuata Madri (Icam); in caso di invio al Pronto Soccorso, di
visite specialistiche, di ricovero ospedaliero di un bambino
recluso con la madre, deve essere consentito alla madre di
accompagnarlo e assisterlo per tutta la durata del ricovero;
togliere l'automaticita' dell'espulsione della madre straniera e
del bambino a fine pena, come prevede la cosiddetta legge
Bossi-Fini, dando la possibilita' al giudice di valutare caso per
caso il percorso compiuto durante la detenzione che puo'
consentire il rilascio del permesso di soggiorno.
"Cosi' - per l'associazione - si realizza una legge giusta,
positiva che permettera' davvero di raggiungere l'obiettivo che
'nessun bambino varchi piu' la soglia di un carcere', come tutti
senza distinzione alcuna sostengono di volere".
"A Roma, Insieme" in questi giorni lavorera' per la piu' ampia
diffusione di queste proposte con l'auspicio che, nella loro
sostanza, il Senato le faccia proprie. Con una motivazione in
piu', dunque, gia' sabato prossimo i volontari di "A Roma,
Insieme" proseguiranno la loro attivita' che dura da diciotto
anni di portare all'aria aperta i bambini del nido di Rebibbia a
vivere la loro giornata di liberta' in attesa che presto possano
vedere orizzonti privi di sbarre.
(Wel/ Dire)