GLI ISTITUTI DI PENA SONO "CONTENITORI DI MARGINALITA' SOCIALE"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - I minori stranieri
hanno maggiori probabilita' di entrare in un istituto di pena
minorile rispetto ai coetanei italiani, per i quali invece le
misure alternative alla detenzione sono attuate con maggiore
facilita'. Il tutto in presenza di un andamento sostanzialmente
stabile della criminalita' minorile: gli stranieri sono dunque
netta minoranza fra i denunciati, ma in carcere sono quanti o
piu' degli italiani. A segnalarlo e' il rapporto "Minori dentro",
realizzato dall'associazione Antigone.
Fra i minori denunciati all'autorita' giudiziaria nel 2007, gli
stranieri erano il 27,2%, ma la quota di quanti sono entrati nei
Centri di prima accoglienza (che ospitano i minorenni in stato di
arresto, fermo o accompagnamento fino all'udienza di convalida,
entro le 96 ore) raggiungeva il 54,3% del totale: "si nota dunque
- si legge nel rapporto - una sovra-rappresentazione degli
stranieri nei luoghi di privazione della liberta' rispetto al
numero di quanti tra loro entrano in contatto con la giustizia
penale", anche se questa sproporzione mostra un lieve
miglioramento nel tempo, tanto che l'ultimo dato sugli ingressi
di stranieri nei Cpa e' del 38,3%. Se si da' un'occhiata alle
uscite dai Centri di prima accoglienza, fra coloro per cui e'
prescritta la permanenza a casa gli italiani sono il 75% e gli
stranieri il 25%, fra quanti sono trasferiti in comunita' gli
italiani sono il 64,7% e gli stranieri il 35,5% mentre fra coloro
per i quali e' disposta la custodia cautelare in carcere gli
italiani sono il 46,7% e gli stranieri addirittura il 53,3%. "A
mano a mano - scrive Antigone - che ci si sposta verso misure
cautelari piu' contenitive, si manifesta una
sovra-rappresentazione degli stranieri".
Riguardo invece gli ingressi negli istituti penali per minorenni
(Ipm), nel complesso sono sempre molti di piu' gli stranieri
detenuti negli Ipm rispetto agli italiani, tanto che i primi
superano di piu' del 40% i secondi: "A mano a mano che ci si
addentra nei luoghi di privazione della liberta', la selettivita'
a danno dei minori stranieri e' sempre piu' forte", sottolinea il
rapporto. E la situazione non cambia se si osserva il numero in
base al genere: "Se gli stranieri sono circa la meta' delle
persone ristrette negli Ipm, nelle sezioni femminili le straniere
sono schiacciante maggioranza" (nel 2009 erano l'82,45 del totale
delle ragazze detenute). In generale, per le ragazze piu' che per
i ragazzi vale il principio del carcere come extrema ratio: e' di
sesso femminile il 17% dei minori denunciati ma meno del 10% di
quelli detenuti in carcere.
Il rapporto segnale anche la disomogeneita' territoriale della
popolazione detenuta negli istituti di pena: al nord e centro ci
sono pochissimi ragazzi italiani, spesso peraltro trasferiti da
istituti del sud, mentre nelle strutture del sud e delle isole si
trovano pochissimi stranieri, anch'essi spesso trasferiti da
istituti del nord: la sostanza e' che "gli istituti di pena
italiani ospitano solo stranieri o meridionali, con poche
eccezioni, tra la cui la principale che interessa entrambi i
gruppi e' quella dei minori rom". Una stima delle presenza di
ragazzi rom nelle carceri e' pero' "molto approssimativa", dal
momento che sfuggono alle statistiche ufficiali, anche perche'
possono essere sia italiani sia stranieri (il Dipartimento della
Giustizia minorile li stimava al 12% nel 2006, mentre un'indagine
del 2009 curata su 5 istituti di pena segnalavano una percentuale
del 23,8%. Dunque, "il sistema della giustizia minorile - si
legge nel rapporto - amplifica la selettivita' del sistema delle
misure alternative, con la difficolta' ad intercettare le fasce
piu' marginali della popolazione che entra in contatto con il
sistema penale. La giustizia minorile sembra piu' brava di quella
degli adulti nell'evitare il ricorso al carcere, ma proprio per
questo nelle carceri minorili la presenza di soggetti che
provengono dagli strati piu' marginali delle nostre societa' e'
ancora maggiore, e il lavoro da compiere negli istituti di pena