(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 mar. - Tra il 2000 e il 2008
si stima siano state almeno 50mila le vittime di tratta e
sfruttamento in Italia. Tra loro, quasi mille hanno un'eta'
inferiore ai diciotto anni. Il fenomeno pero' assume dimensioni
piu' ampie, se si tiene conto dell'espansione del bacino dei
minori sfruttati o a rischio, in particolare fra i minori
stranieri non accompagnati: ragazzi fra i 12 e i 17 anni,
soprattutto afghani, egiziani e bengalesi, ma anche rumeni.
Giovanissimi che, messi alle strette dalle loro condizioni, sono
costretti a prostituirsi, a lavorare in nero nel settore orto
frutticolo e della ristorazione, a spacciare, a chiedere
l'elemosina o a compiere attivita' illegali pur di non dover
tornare nei paesi di provenienza e pur di pagare il debito
contratto con i trafficanti di esseri umani. Vite spezzate, ogni
giorno, che ricordano a tutti noi i numeri: su 4.481 minori
stranieri presenti in Italia, circa 500 sono nella provincia di
Roma.
A riferire tutto questo e' Save the Children, impegnata nel
progetto React (Raising awareness and Empowerment Against Child
Trafficking), i cui risultati sono presentati oggi a Roma al
centro diurno CivicoZero di San Lorenzo e che ha visto il
coinvolgimento anche di Bulgaria, Danimarca a Romania attraverso
partner internazionali quali l'associazione Animus, Save the
Children Danimarca e Agenzia nazionale contro il traffico di
esseri umani del Ministero rumeno per l'Amministrazione e
l'Interno (Anitp).
"I risultati della ricerca - afferma Sarah Di Giorgio,
coordinatrice del progetto React per Save the Children Italia -
ci portano a dire che Internet e cellulari possono costituire un
ulteriore canale di adescamento delle potenziali vittime di
tratta e di sfruttamento, anche se l'utilizzo delle nuove
tecnologie a tale scopo appare ancora circoscritto. E' necessario
intensificare sensibilizzazione e informazione nei confronti di
coloro che sono i piu' vulnerabili e a rischio, cioe' i minori
stranieri non accompagnati".
Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea e volto ad
indagare il ruolo delle nuove tecnologie - internet e cellulari -
nella tratta e sfruttamento soprattutto di minori stranieri, ha
visto una ricerca condotta con interviste dirette, una campagna
di sensibilizzazione con la consulenza di giovani stranieri, un
video che e' anche esperienza di vita di uno dei giovani
coinvolti nel progetto, una pagina Facebook che mette in rete
buone prassi e promuove i risultati raggiunti, oltre a vario
materiale promozionale (cartoline, adesivi, fumetti e pennette
Usb).
(Wel/ Dire)