NIDI CRESCE L'ACCOGLIENZA, RESISTE QUELLO TRADIZIONALE
PIANO NAZIONALE TRIENNALE, NUOVO MONITORAGGIO
(DIRE - Notiziario Minori) Napoli, 25 mar. - Cresce l'accoglienza
nei nidi e nei servizi integrati italiani 0-3, privati compresi,
"produttivi" i fondi stanziati dal governo per il Piano nazionale
nidi triennale. Lo confermano i dati del Dipartimento per le
Politiche per la famiglia, che ne misurano l'efficacia e
l'applicazione. Varato dal governo con un finanziamento di 446
milioni nel 2007, cui si sono aggiunti circa 281 milioni di
cofinanziamento locale, il piano mira a adeguare il sistema
nazionale agli standard europei, per arrivare alla copertura
territoriale del 33% entro il 2010, come fissato dal Consiglio
europeo di Lisbona del 2000. Sono state impegnate quasi tutti le
risorse statali previste per il triennio e gia' erogati 392
milioni. Hanno ricevuto i fondi di tutte e tre le annualita' 19
tra regioni e province autonome;
restano indietro la Campania e il Friuli Venezia Giulia, che
tuttavia dovrebbero ottenere ormai in tempo brevi le risorse
mancanti. Il finanziamento per il prossimo triennio e' di 100
milioni di euro per la creazione di nuovi posti e la gestione di
quelli creati, oltre alla formazione e al miglioramento della
qualita' dei servizi; la nuova intesa e' stata sancita lo scorso
7 ottobre in Conferenza unificata.
ACCOGLIENZA AL 17,8% TRA NIDI E SERVIZI INTEGRATI. Il dato
considera anche i servizi privati e dunque si discosta da quello
Istat, che al 2008 rilevava un aumento di circa 30 mila posti nei
soli servizi pubblici, per una copertura al 12,7%. Saranno
probabilmente disponibili in aprile i nuovi dati nazionali, che
completano il monitoraggio parziale (dati 2009), dedicato solo al
Sud. Vi e' comunque una sottostima nel monitoraggio, poiche' i
dati sono parziali e provengono da sistemi informativi non
omogenei. La percentuale di presa in carico varia sul territorio
nazionale: sopra il 15% al Centro Nord (a esclusione di Bolzano),
vicine a questo dato Abruzzo e Molise, mentre Emilia Romagna,
Toscana, Umbria e Valle d'Aosta piu' vicineal 33%.
CRESCONO I SERVIZI INTEGRATIVI, MA IL NIDO RESISTE. Il nido
tradizionale (16%), sia pubblico che privato, e' quello piu'
richiesto dalle famiglie e risponde maggiormente ai bisogni. I
servizi integrativi si attestano intorno al 2-3%, ma e'
soprattutto in questo ambito che alcune regioni, soprattutto al
sud, non hanno dati certi. E' l'assistente domiciliare il
servizio integrativo piu' diffuso (intorno al 20%), presenta in
tutte le regioni, anche se sottolinea, Roberta Ceccaroni del
Dipartimento delle Politiche per la famiglia, non si tratta di un
servizio destinato ad affermarsi per gli alti costi, quasi
equivalenti a quelli del nido.
CRESCONO AL SUD I SERVIZI PRIVATI. L'accoglienza nei servizi
privati o affidati al privato in convenzione supera di poco il 5%
e' in crescita anche al Sud. "Le Regioni- sottolinea Ceccaroni-
devono essere protagoniste, sapere cosa c'e' sul territorio e
esercitare una funzione di governance e controllo". La
partnership tra pubblico e privato e' dunque "il futuro, ma anche
il presente in molte regioni". E proprio al Sud il governo
rivolge un'attenzione particolare: dal 2006 al 2013 destinati 375
milioni per le otto regioni del mezzogiorno per la prima infanzia.
Il governo parla di "una misura di fortissimo impatto e di
impulso" e il bilancio e' giudicato positivo: "Grazie al Piano
straordinario sono partiti e si stanno realizzando in tutti i
territori i Piani regionali che, non senza alcune difficolta',
perseguono lo sviluppo sia in termini di incremento quantitativo
che di crescita qualitativa del sistema integrato dei servizi per
la prima infanzia.- sottolinea il Dipartimento delle Politiche
per la famiglia - In molti casi il Piano e' stata anche
l'occasione per predisporre o aggiornare la normativa regionale
di settore, che definisce gli standard qualitativi dei servizi".
(Wel/ Dire)
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