(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 mar. - Quasi il 6% degli
studenti romani fa uso di marijuana e hashish, mentre il 34%, 1
su 3, fa uso di alcol.
Il 3,1% dei ragazzi fa uso di sostanza stupefacenti due o tre
volte al giorno, mentre il 2,7% due o tre volte a settimana.
Allarmanti rimangono le cifre relative invece all'uso di
superalcolici. Il 24,9% dice di assumere bevande ad alta
gradazione una volta a settimana, in particolare il sabato sera,
mentre il 9,3% va addirittura oltre e dichiara di bere
superalcolici due o tre volte a settimana.
Questi alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione
dei risultati del progetto 'TutoriAmo la salute' promosso
dall'Agenzia comunale per le tossicodipendenze e coordinato dal
Centro italiano di solidarieta' (Ceis) don Mario Picchi. Il
progetto e' durato un anno, ha coinvolto 16 istituti superiori di
secondo grado del comune di Roma, ed ha formato 168 peer
educator, educatori alla pari, che hanno sensibilizzato 1700
studenti.
"Il senso del progetto e' quello di giovani che formano i
giovani- spiega Roberto Mineo, presidente del Ceis- di ragazzi
che parlano ai loro coetanei per spiegare quali sono i rischi
quando si abusa di alcol e droghe. Questo e' il ruolo del peer
educator: una prevenzione attuata dai ragazzi per i ragazzi".
I destinatari di questa progetto, finanziato dal Comune di Roma
con 63 mila euro, sono stati appunto 1.700 ragazzi scelti nei 16
istituti che hanno deciso di aderire all'iniziativa come i 168
coetanei formati per sensibilizzare i loro compagni.
"Questi giovani educatori- spiega Ornella Prete, responsabile
del progetto- sono stati scelti tra coloro che avevano un disagio
sociale e mostravano scarso apprendimento a scuola. Tra loro
c'era qualcuno che aveva avuto problemi con la droga, pochi
rispetto alla maggioranza. Gli altri, pur vivendo le stesse
problematiche adolescenziali, non hanno scelto la droga o l'alcol
per superare il loro disagio. Questa scelta e' diventato il
messaggio che i peer educator hanno veicolato ai loro coetanei".
"Il desiderio di provare sensazioni forti- aggiunge Mineo- e'
la motivazione che spinge i ragazzi a 'fumare' o a fare uso di
alcool. I risultati del progetto ci fanno capire che non si puo'
abbassare la guardia e che azioni come queste devono continuare a
entrare nelle scuole per prevenire qualsiasi tipo di 'sballo'. La
forza di 'TutoriAmo la salute'- continua- sta nel fatto che sono
proprio i ragazzi a rivolgersi ai coetanei per informarli sui
danni che provocano droghe e alcool. Un effetto domino che, ne
siamo convinti, potra' dare ai nostri giovani effetti benefici.
Noi del Ceis operiamo in questo modo ormai da 30 anni ed e'
fondamentale rimanere nel circuito scolastico perche' avviciniamo
tanti adolescenti che, grazie al nostro intervento, capiscono di
avere un problema tale da doversi rivolgere a un Centro di
prevenzione".
(Wel/ Dire)