A MODENA LA FIERA "CHILDREN'S TOUR" PRESENTA LE ULTIME TENDENZE.
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 22 mar. - Se il pupo ha meno
di tre anni, allora e' la mamma - e non il papa' - a decidere
dove la famiglia andra' in vacanza. Le cose cambiano quando il
bimbo ha sette anni: a quest'eta' comincia a essere tenuto in
considerazione (11,1% dei casi). Ma dagli 11 anni e' proprio lui,
il bambino, a decidere la meta in circa una famiglia su tre. Una
tendenza che si fa consistente fino ai 16 anni, quando la prima
parola spetta generalmente a lui. Sono invece sempre i genitori a
decidere la tipologia di struttura (hotel, campeggio,
appartamento). E' uno dei dati che emergono dall'ultimo
Osservatorio Nazionale sul Turismo Giovanile 2011, presentato a
Modena nell'ambito di Children's Tour, la fiera dedicata alle
vacanze dei bambini da zero a 14 anni, in corso fino al 20 marzo.
L'indagine, effettuata da Iscom Group, in collaborazione con
Apt Servizi e Unione regionale di Prodotto Appennino e Verde, ha
scattato una fotografia alle famiglie italiane con bambini. Il
primo risultato, riferisce un comunicato, non lascia dubbi:
nonostante una lieve flessione (-5%) rispetto all'anno prima, le
famiglie hanno continuato anche nel 2010 ad essere un forte
mercato di "vacanzieri". Basta vedere i numeri: ben il 76,3%
delle famiglie intervistate ha fatto almeno una vacanza di 4
giorni con i figli minorenni nei primi 9 mesi del 2010. Tradotto
significa un mercato potenziale stimato di oltre 2 milioni di
famiglie che genera presenze medie sui 15 giorni, con nuclei
composti in genere da 3 o 4 persone.
Lo studio, prosegue la nota diffusa da Apt, ha anche messo a
fuoco qual e' il target piu' interessante per gli operatori
turistici: una famiglia con due bambini, di eta' compresa tra i 6
e gli 11 anni. A questa tipologia appartiene ben l'86% del
campione esaminato che parte per le vacanze. Piu' in generale, si
puo' affermare che difficilmente si rinuncia alla vacanza se in
casa ci sono bambini. C'e' addirittura una quota consistente, il
30% del campione, che nel 2010 ha fatto due vacanze lunghe o
anche piu'. Per quanto riguarda la durata del soggiorno,
l'indagine ha evidenziato che le vacanze principali delle
famiglie hanno una durata media di 15 giorni l'anno.
Ma dove vanno in vacanza le famiglie con bambini? La
destinazione numero uno rimane l'Italia (l'83,5%). E in Italia la
meta piu' richiesta e' l'Emilia-Romagna. Tradotto in altri
termini, questo significa che 1.781.000 famiglie hanno trascorso
la vacanza economicamente piu' rilevante in Italia. Se poi il
bimbo e' molto piccolo, la spinta a rimanere in Italia cresce a
dismisura: oltre il 90% di famiglie non varca la frontiera.
All'estero e' volato solo il 16% del campione, cioe' 340.000
famiglie (contro il 26% del dato nazionale generico). Per chi ha
scelto l'Italia, le regioni piu' gettonate per l'estate 2010 sono
state l'Emilia-Romagna, la Puglia e la Toscana. Al primato
emiliano-romagnolo hanno contribuito in parte anche gli stessi
cittadini di questa regione che passano volentieri le loro
vacanze con bambini in loco.
Se poi si vuole stilare una classifica per province (e non per
regioni), allora al primo posto sale Venezia, seguita,
nell'ordine, da Rimini e Lecce. Per quanto riguarda poi le
singole localita', al top della graduatoria c'e' Rimini (scelta
dal 2% delle famiglie italiane), poi l'Isola d'Elba (1,5%),
Jesolo (1%) e a seguire Gargano e Salento. Da questo si capisce
chiaramente che il mare stravince e batte la montagna: 74% a 14%.
Le citta' d'arte rimangono al 5%.
"Il primato dell'Emilia Romagna- sottolinea Andrea Babbi,
amministratore delegato di Apt Servizi Emilia Romagna- nel
complesso mondo del turismo delle famiglie con bambini non ci
sorprende. Da sempre la nostra regione e' specializzata
nell'accoglienza, che fa parte della nostra cultura e del nostro
dna. Non a caso fra i nostri ospiti c'e' un'alta percentuale di
'repeaters', ovvero coloro che ritornano piu' volte nella stessa
destinazione (piu' della meta', il 60%). Non offriamo solo belle
localita', ma molto di piu': cordialita', professionalita' e
specializzazione. Abbiamo le spiagge piu' organizzate d'Europa
per i bambini, il mare piu' sicuro, i parchi naturali piu'
divertenti, 12 parchi avventura e i parchi divertimento e
acquatici fra i piu' belli d'Europa. E moltissime offerte
convenienti".
L'indagine conferma quindi come i bambini siano un'ottima risorsa
turistica. Gli operatori che si sono specializzati in questo
segmento hanno risentito meno della crisi. Dall'altra parte le
famiglie si sono fatte piu' esigenti: richiedono sempre piu'
servizi, sono spesso a caccia di sconti e promozioni e sono anche
bravissime a scovarli.
E ancora: a che eta' i ragazzi cominciano a viaggiare senza
genitori? Sotto i diciotto anni almeno il 28% ha gia' trascorso
almeno una vacanza senza famiglia o una gita di piu' giorni con
la scuola. Il dato corrisponde a circa 770 mila famiglie, per la
maggioranza in Lombardia. Il mercato pero' e' ancora di nicchia:
solo il 18% di operatori ha ospitato questa tipologia, perlopiu'
sono scolaresche o organizzazioni (parrocchie comprese) che
propongono campi residenziali. I figli che sono andati in vacanza
da soli hanno pero' partecipato, nel 75,5% dei casi, anche alla
vacanza con i genitori. Il che significa che mandare via i figli
da soli non influisce sulla vacanza principale. Sono dunque
ancora pochi i bambini/ragazzi che viaggiano senza genitori.
Pero' quelli che lo fanno iniziano presto. L'eta' media per
iniziare a viaggiare da soli cambia in base al tipo di
accompagnatore. L'eta' media piu' bassa in assoluto (10 anni) e'
quando le vacanze sono con altri adulti, diversi dai genitori.
Bassa anche l'eta' media dei partecipanti ai campi residenziali:
10 anni e mezzo. Le cose cambiano quando si chiede a mamma e
papa' di partecipare a gite, vacanze studio e viaggi, soli con i
coetanei: prima dei 15 anni (media nazionale), il permesso non
arriva.
(Wel/ Dire)