DIRIGENTE RISPONDE A '21 LUGLIO': "E IN GIORNATA CORREGGEREMO".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 mar. - "Si e' trattato di
una leggerezza, una disattenzione da parte nostra nello stilare
il Piano di offerta formativa della scuola". Replica cosi' Franca
Giovanna Merlina, dirigente scolastico del 299° Circolo didattico
"Papa Wojtyla" di Roma all'accusa mossa dall'associazione "21
luglio" e dall'Antenna territoriale anti-discriminazione di
"grave discriminazione indiretta" ai danni dei minori rom
contenuta all'interno dei Piani dell'offerta formativa (Pof)
dell'istituto per l'anno scolastico 2009/2010 e 2010/2011.
All'interno di alcune tabelle dei due documenti, infatti,
viene fatta la distinzione tra alunni italiani, con disabilita'
(chiamati nella tabella alunni H), alunni "nomadi" e quelli
stranieri. I due documenti incriminati sono stati pubblicati
dall'istituto scolastico sul proprio sito e consultabili
liberamente sul web. "Affido la redazione del Pof e non l'ho
controllato- ammette la dirigente- Non mi sembrava discriminante
indicare la composizione della popolazione scolastica in quanto
non sono identificabili, non c'e' nome e cognome".
Il caso, spiegano le associazioni, e' stato segnalato con
l'invio di una lettera all'Unar, (Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali), al garante per la protezione dei
dati personali per denunciare il rischio discriminazione e allo
stesso dirigente scolastico della scuola che pero' afferma di non
aver ricevuto alcuna segnalazione. Tuttavia, il dirigente ha
subito dichiarato l'intenzione di voler correggere il documento.
"Condivido l'osservazione che ci e' stata fatta- spiega Merlina-
In giornata correggeremo tutto e toglieremo tutte le distinzioni".
"Purtroppo- continua- e' una questione di linguaggio della
scuola, non aggiornato. Chi ha usato questa distinzione non l'ha
fatto con intenzionalita' negativa, pero' condivido il rischio
che l'associazione pone. Abbiamo gia' avvertito chi si occupa del
sito e in giornata sara' rettificato.
Resta da guardare tutto il documento perche' da qualche altra
parte potrebbe esserci qualche altro riferimento. Non c'e' alcuna
intenzionalita' negativa. Oltretutto nomadi non e' neanche la
dizione esatta".
Secondo quanto afferma Merlina, nella sua scuola c'e' un
impegno reale per l'integrazione. "Quando si formano le classi
teniamo conto delle distinzioni ai fini dell'integrazione dei
bambini stessi perche' se li concentriamo vengono ghettizzati".
Anche perche', aggiunge il dirigente, le realta' da cui
provengono i bambini rom che frequentano la scuola "Papa Wojtyla"
sono gia' difficili. "Me ne occupo in prima persona e perseguo
una politica di accoglienza. I minori rom provengono dal campo di
Massimina dove ci sono rom bosniaci. Alcuni sono qui da 30 anni e
non hanno nazionalita' bosniaca perche' non hanno piu' i
documenti, e non sono neanche italiani perche' non sono in
condizione di lavorare proprio perche' non hanno i documenti. È
come un serpente che si morde la coda". La vicenda, assicura
infine Merlina, in qualche modo lascera' il segno e sara'
l'occasione per un'attenta riflessione sull'uso delle parole e
sul tema della discriminazione.
"Vorrei farne un'occasione di studio sul linguaggio- spiega-
anche perche' il linguaggio ci qualifica. Spiace molto che la
scuola si qualifichi come una scuola che discrimina proprio
attraverso il linguaggio che utilizza. Il linguaggio, sappiamo
benissimo, che e' anche pensiero". (Dire-Redattore Sociale)
(Wel/ Dire)