IPERSENSIBILITÀ CON GLI STESSI SINTOMI SENZA REAZIONI AUTOIMMUNI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 mar. - Fino a pochi anni fa
la quasi totalita' del mondo scientifico che si occupava di
gastroenterologia era convinta che il glutine avesse effetti
negativi solo nella malattia celiaca. Pertanto, accadeva che se
una persona lamentava problemi addominali, meteorismo, diarrea,
ecc..., ma i valori delle transglutaminasi erano negativi e i
villi integri, gli veniva detto che non era celiaca e che poteva
continuare ad assumere glutine senza problema. Quindi, al di
fuori di un quadro clinico chiaro di Celiachia, il glutine veniva
considerato assolutamente sicuro. Ma sembra che le cose non
stiano proprio in questi termini. Negli ultimi anni si sta
infatti assistendo a numerose ricerche volte a considerare la
tossicita' del glutine anche in soggetti non celiaci. In poche
parole una vera e propria intolleranza al glutine, diversa dalla
Celiachia. In realta', sarebbe piu' corretto chiamarla
"ipersensibilita' al glutine" o Gluten Sensitivity (GS), come la
chiamano i ricercatori.
Uno studio e' stato effettuato dalla sezione Biotecnologia e
Biologia molecolare del Dipartimento di Medicina sperimentale
della Seconda Universita' degli Studi di Napoli, in
collaborazione con il Center for Vascular and Inflammatory
Diseases, University of Maryland School of Medicine, Baltimore,
Md., USA, l'Istituto di Scienze Alimentari, CNR di Avellino e la
Division of Allergy and Clinical Immunology, Johns Hopkins
University School of Medicine, Baltimore, Md., USA. Lo studio ha
preso in considerazione soggetti sani (gruppo di controllo),
celiaci diagnosticati e soggetti con sensibilita' al glutine,
cercando di capire quali meccanismi differenziano le condizioni
cliniche di questi due ultimi gruppi. I risultati hanno mostrato
che la Malattia Celiaca e la Gluten Sensitivity non solo sono
diverse per l'eziologia genetica, ma anche per il tipo di
risposta immunitaria (aumento della produzione della
interleuchina IL-17 nei pazienti celiaci ma non in quelli con
alta sensibilita' al glutine). Al di la' dell'innegabile
interesse del risultato di questa ricerca, preme sottolineare che
si sta facendo strada nel mondo medico la possibilita' di una
condizione patologica scatenata dal glutine in soggetti non
celiaci. La Gluten Sensitivity, appunto.
Che la gliadina fosse una frazione tossica del glutine era gia'
noto. Ma l'idea di base era che lo fosse solo per i celiaci. La
direzione che gli studi recenti stanno prendendo e' invece
logicamente ribaltata; la gliadina e' tossica per tutti, ma la
maggior parte delle persone sviluppa una tolleranza, un
meccanismo di protezione che mette al riparo le cellule
intestinali (e i villi) dall'azione tossica di questo composto
proteico. Altri soggetti, invece, perdono (o non sviluppano)
questa tolleranza e in alcuni casi la condizione evolve in
Malattia Celiaca, mentre in altri vi sarebbe comunque una
reazione, come accadrebbe per i soggetti sensibili al glutine,
anche se del tutto diversa da quella celiaca e meno coinvolgente
per il sistema immunitario.
Secondo un articolo della dottoressa Anna Sapone, pubblicato
su Celiachia Notizie di Luglio 2010(il notiziario in formato
cartaceo dell'AIC), i pazienti affetti da GS avrebbero un leggero
aumento dei linfociti intraepiteliali (non netto come nel caso
dei celiaci) ma con villi assolutamente normali. Inoltre, in
alcuni casi, sarebbero positivi ai soli anticorpi IgA/IgG
AntiGliadina, ma negativi agli altri markers (EMA e TtG). I
sintomi pero' sarebbero quasi sempre legati a gonfiore
addominale, diarrea, calo di peso, crampi e dolori articolari.
Spesso sono diagnosticati con la sindrome del colon irritabile.
(Wel/ Dire)