SONDAGGIO FRA I 16-18ENNI NEL NOSTRO PAESE CON INTERCULTURA
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 mar. - Il 74% di loro e' a
conoscenza delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita'
d'Italia, il 54% conosce 'Fratelli d'Italia' e il 30% identifica
per antonomasia Giuseppe Garibaldi con il nostro Risorgimento. E'
l'esercito di studenti stranieri, dai 16 ai 18 anni, accolti
gratuitamente da una famiglia italiana, che studiano nel nostro
Paese grazie ad Intercultura, la onlus che dal 1955 promuove i
programmi di studio all'estero in oltre 60 paesi. Quest'anno,
ospiti nei 135 Centri locali gestiti dai volontari
dell'associazione, sono quasi 800 ragazzi. Un novantina di loro
hanno risposto a un questionario sulla loro esperienza di studio
e di vita in Italia. Con una serie di quesiti dedicati anche ai
festeggiamenti dell'Italia Unita.
17 MARZO, UNA FESTA CONOSCIUTA - Il 74% degli intervistati sa
dell'appuntamento del 17 marzo, il 26% lo ignora. I piu' hanno
saputo della festa (39% dei casi) dalla famiglia ospitante, il
26% dai mezzi d'informazione (giornali e tv) e il 10% dalla
scuola. "Questo dato e' la conferma- spiega Raffaele Pirola,
responsabile della comunicazione di Intercultura- del ruolo
centrale che la famiglia ospitante riveste nella formazione di
questi ragazzi".
L'EROE DEL RISORGIMENTO? GARIBALDI... MA ANCHE FALCONE - Chi e'
l'eroe del Risorgimento? Quasi uno studente straniero su 3 indica
Giuseppe Garibaldi, perche' e' l'eroe dei due mondi. Il 3,5% dei
ragazzi vota invece per Giuseppe Mazzini, mentre il 2,5% ricorda
Cavour o Vittorio Emanuele II. C'e' anche chi si confonde con il
Rinascimento (e cita Leonardo, Machiavelli, Brunelleschi,
Michelangelo) e chi mette fra gli eori dell'Italia Unita, non per
errore storico ma per rilievo simbolico, il giudice Falcone.
Infine ben il 54% degli studenti conosce l'inno di Mameli e sa
citarne almeno la prima strofa.
ITALIANI: UNITI SÌ, MA SEPARATI IN CASA - L'Italia e' si' una
sola nazione, ma resta nettamente separata tra Nord e Sud: e' la
percezione della stragrande maggioranza (il 76,5%) degli studenti
stranieri che stanno trascorrendo un anno nostro paese con
Intercultura. La differenza e' talmente marcata che ben 1 su 4 di
questi studenti (75%) dice di sentirsi un cittadino del Nord, del
Centro o del Sud a seconda di dove risiede. Solo il 24% afferma
di considerarsi un cittadino italiano. Le differenze tra
settentrione e meridione si cristallizzano nei soliti luoghi
comuni: i ritmi frenetici, la freddezza, il lavoro e la ricchezza
concentrati al Nord messi in antitesi alla tranquillita' e al
calore delle persone del Sud. Ma i ragazzi vanno oltre:
interrogati sugli elementi di unione sanno indicare non solo
quelli scontati (la passione per il calcio, il patrimonio
artistico e culturale, la lingua, l'amore per il cibo), ma anche
e soprattutto i buoni sentimenti che scaturiscono dal cuore degli
italiani, come il forte senso della famiglia e la solidarieta'.
TRA STEREOTIPI E SCOPERTE, L'ITALIA VISTA CON OCCHI STRANIERI
- Credevano di trovare la mafia e invece hanno scoperto Roberto
Saviano. Giunti in Italia con una valigia piena di pregiudizi
sugli aspetti negativi della nostra nazione che identificavano
con la mafia, la criminalita', il rumore, la sporcizia, il
razzismo, la disorganizzazione, la superficialita', il
maschilismo, gli studenti stranieri si rendono ora conto che
l'Italia non e' solo cosi'. Dopo i loro primi 5-6 mesi di
permanenza dimostrano di essere in grado di elaborare una propria
personale percezione del nostro Paese che viene identificato con
l'universo familiare che li ospita in tutta la sua solarita'.
Infine alla domanda sul loro scrittore italiano preferito, la
maggior parte risponde Dante (39%), Manzoni (7%) o Boccaccio, ma
uno su cinque stupisce citando da Saviano a Umberto Eco,
intellettuali di riferimento della societa' civile. Amatissimi
sono anche Roberto Benigni e Fabrizio De Andre'.
(Wel/ Dire)