L'ASSOCIAZIONE "TUTTI A SCUOLA" SI MOBILITA IL 9 MARZO A NAPOLI
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 8 mar. - La disabilita' non
interessa a nessuno. Per contrastare "una politica miope che non
vede i disabili", l'associazione napoletana Tutti a scuola,
annuncia per mercoledi' 9 marzo, a partire dalle 9.30, davanti
alla sede della regione Campania in via Santa Lucia, una nuova
manifestazione. "La riduzione delle ore di sostegno nella scuola,
la riduzione delle terapie riabilitative nei centri, la lenta e
strisciante espulsione dei giovani disabili dai semiconvitti, la
revisione dei criteri di invalidita' sono solo alcuni ingredienti
della dissoluzione dello stato sociale in Italia", e' scritto in
una nota diffusa dalla onlus. "In piu'- prosegue- il presidente
del Consiglio straparla dichiarando che la scuola pubblica
sarebbe un pericolo per i nostri figli! Non e' superfluo
ricordare a tutti che il 98% dei bambini disabili frequenta la
scuola statale". Oltre a chiedere le dimissioni di Berlusconi,
Tutti a scuola si rivolge anche al presidente della regione
Campania Caldoro, che, a distanza di 340 giorni dal suo mandato,
non ha tenuto fede agli impegni verso i disabili e i loro
familiari.
"Liberiamoci dal Governo per governarci" e' anche lo slogan
con cui martedi' mattina, in occasione dell'otto marzo,
scenderanno in piazza le donne di Napoli. Molte associazioni e
cooperative della Campania, tra cuiArcidonna, Arcilesbica,
Associazione Maddalena, Comitato 194, centro antiviolenza Eva,
Cooperativa Dedalus, Donne Medico, Giuriste Democratiche, Udi, e
tutte le donne e gli uomini che lo scorso 13 febbraio hanno
gridato "Se non ora, quando?" martedi' mattina saranno in marcia
a partire da piazza del Gesu'. "I nostri diritti e quelli di
tutte le donne che lottano contro le dittature dei Gheddafi, dei
Mubarak, dei Ben Ali, sono nelle mani sbagliate. Il Governo deve
dimettersi! Oggi lo deve fare per molti motivi in piu', come la
sua totale incapacita' di dare risposte democratiche
all'emergenza umanitaria, inevitabile, e di governare con
saggezza per la parte che compete al nostro paese", spiegano le
donne che hanno lanciato la mobilitazione.
(Wel/ Dire)