RAPPORTO ORIM, SONO IL 12% DEL TOTALE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 mar. - Con 164 mila iscritti
nelle scuole di ogni ordine e grado, nell'anno scolastico
2009/2010 la Lombardia si conferma al primo posto in Italia per
presenza di studenti stranieri che rappresentano il 12% del
totale (ben superiore al 7,5% della media nazionale). E cresce la
presenza degli alunni stranieri nati in Italia: complessivamente
rappresentano il 28% degli immigrati che siedono sui banchi di
scuola. È quanto emerge dal rapporto Orim presentato oggi a
Milano (vedi lancio precedente).
In regione, il 5,7% delle scuole primarie e secondarie di I
grado supera il tetto del 30% di alunni stranieri previsto dal
ministro Gelmini. Un dato al di sopra della media nazionale
(3,1%), ma comunque contenuto. Entrando nel dettaglio, le classi
di scuola primaria con una incidenza di alunni superiore al 30%
sono state 2.040. Ma se si escludono dal calcolo gli alunni
stranieri nati in Italia, solo 218 di queste superano il tetto
del 30%.
Aumentano gli iscritti alla scuola secondaria di II grado.
Durante l'anno scolastico 2009/2010 nelle scuole secondarie di II
grado risultavano iscritti 31.129 alunni stranieri, oltre il 10%
in piu' rispetto all'anno precedente. Questi studenti
rappresentano l'8,5% del totale regionale e si concentrano
maggiormente negli istituti professionali (incidenza del 18,1%
sul totale) e tecnici (incidenza del 9,4% sul totale).
L'indagine Orim del 2010 ha anche sviluppato uno specifico
approfondimento riguardo alla popolazione giovanile (dai 15 ai 25
anni) che vive ancora senza aver formato una propria famiglia. I
risultati delle analisi mostrano come tale collettivo se, da un
lato, appare ancora in parte legato a tradizioni e abitudini
della famiglia di provenienza, dall'altro non manca di ostentare
una forte vicinanza ai giovani italiani, rispetto alle abitudini,
alle aspettative e ai progetti per il futuro. Nel complesso i
dati mostrano come essi siano generalmente piu' propensi a dare
importanza "alle opportunita' del presente" piuttosto che "ai
riferimenti circa le proprie origini".
(Wel/ Dire)