SI CHIAMA "CITTADINI" ED e' STATO REALIZZATO PER LE SCUOLE.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - Presso l'Istituto T.
C. "Raffaele Piria" di Reggio Calabria e' stato presentato il
gioco "CITTADINI. La sfida quotidiana della legalita'", che e'
stato realizzato dalle cooperative sociali "Piccolo Principe",
"Marta e La Sentinella", promosse dal Ce.Re.So. e coordinate
dalla cooperativa sociale "Dignita' del Lavoro" di Cosenza, in
collaborazione con l'associazione antimafia "Libera-Associazioni,
nomi e numeri contro le mafie" e la Camera di Commercio di Reggio
Calabria.
L'incontro, coordinato da Antonio Palmieri, segretario generale
dellaCamera di Commercio e' stato anche l'occasione per un
confronto sull'importanza di sostenere l'educazione dei giovani,
e non solo, alla legalita'. Hanno aperto i lavori Lucio Dattola,
presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria e
Francesco Barilla', dirigente scolastico dell'Istituto Piria.
Hanno partecipato Salvatore Mafrici, coordinamento "Libera"
Reggio Calabria e Maria Angela Ambrogio, responsabile Ce.Re.So.
"CITTADINI. La sfida quotidiana della legalita'" e' un gioco da
tavolo che ha lo scopo - come si legge nella prefazione di don
Luigi Ciotti Fondatore di "Libera" alla brochure infomativa - di
dimostrare che la legalita' puo' e deve essere anche un gioco da
ragazzi, qualcosa che tutti, a cominciare dai piu' giovani,
devono costruire giorno per giorno, attraverso scelte consapevoli
e comportamenti coerenti.
Il gioco e' rivolto ad adolescenti, giovani e adulti e, a
partire dal prossimo anno scolastico, sara' introdotto nelle
scuole, all'interno dei percorsi di educazione alla cittadinanza,
e' una metafora della citta' con le sue vicende e i suoi
problemi. I partecipanti, nei panni di cittadini comuni, si
sfidano per raggiungere i loro legittimi obiettivi di vita. Nelle
diverse caselle devono decidere come agire in situazioni di vita
quotidiana, imparando che ogni scelta individuale ha ricadute sul
"bene comune" della legalita'. Nella costruzione della logica del
gioco, tre sono le dimensioni fondamentali della legalita': la
lotta alla criminalita', la crescita della giustizia sociale, la
cultura della legalita'. La legalita', infatti, non e' solo lotta
alla 'ndrangheta, al racket o all'usura. È innanzitutto il
rispetto delle leggi che regolano la vita di ogni giorno: a
scuola, in famiglia, con gli amici, in strada.
½Il gioco "Cittadini. La sfida quotidiana della legalita'" e' un
esempio concreto e condiviso di cio' che puo' essere realizzato
per orientare i giovani alla legalita'. È promosso e sostenuto
dalla Camera - ha dichiarato il presidente Lucio Dattola- perche'
la sfida sara' vincente se le azioni di contrasto alla
criminalita' organizzata e alla diffusa illegalita'
coinvolgeranno anche i comportamenti dei singoli. Sconfiggere la
'ndrangheta, ricostruire le condizioni di sicurezza e liberta'
economica e' possibile solo con l'impegno di tutti. E i primi
protagonisti di questa sfida sono le giovani generazioni che
rappresentano una garanzia per il futuro della legalita'.
Percezione del fenomeno criminale da parte dei cittadini e delle
imprese, informazione e comunicazione continua, perche' il
"sapere" faccia maturare "consapevolezza" e "partecipazione
responsabile" per la crescita di un circuito di legalita'
organizzata sono le azioni che la Camera di Commercio ha
intrapreso nell'avviare un vero e proprio cantiere di lavoro
aperto a tutte le istituzioni, associazioni e movimenti,
impegnati quotidianamente a fare fronte contro il racket e
l'usura, promuovendo la cultura della legalita' e i
consequenziali linguaggi e comportamenti».
½La scuola nel suo insieme e' legalita' - ha aggiunto Francesco
Barilla', preside dell'istituto Piria -, non e' un "momento",
seppure importante, nella vita di tutti, ma e' il luogo in cui
per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna
rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta; la scuola
ha una precisa missione: la formazione dell'uomo e del cittadino,
formazione che e' appunto in stretto rapporto con la conoscenza e
il rispetto delle regole che governano il convivere democratico».
(Wel/ Dire)