DA BUCAREST A BOLOGNA, DA BIMBO DI STRADA A CLOWN
ALLIEVO DEL CELEBRE OUKILI, ORA È UN ARTISTA INTERNAZIONALE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 mag. - Arriva da Bucarest, ma
da tre anni e mezzo vive a Milano. "I miei amici mi prendono in
giro, dicono che sono diventato milanese": si presenta cosi'
Daniel Romila, un ragazzo di 32 anni che ha deciso di fare
dell'arte di strada il suo mestiere. Daniel e' uno dei ragazzi
che all'inizio degli anni '90 vivevano nelle strade di Bucarest,
la cui vita e' cambiata dopo l'incontro col celebre clown Miloud
Oukili. Dopo anni di spettacoli in giro per l'Europa, insieme
alla compagnia teatrale Parada, ieri Daniel e' arrivato a Bologna
per esibirsi per i bambini del Pilastro. "Credo che l'arte di
strada e gli spettacoli che coinvolgono direttamente i bambini -
spiega - possano aiutare ad uscire da situazioni difficili. Se
non avessi cominciato a fare spettacolo, sarei ancora per strada".
La storia di Daniel e' particolare. "La scelta di fare l'artista
di strada l'ho presa quasi per caso - racconta -. Ero uno dei
tanti ragazzini che vivono per le strade di Bucarest. Ho
cominciato questa vita a undici anni, e fino ai quindici ho
dormito per strada, guadagnandomi da mangiare come potevo,
elemosinando e scappando dalla polizia". Poi, l'incontro con il
clown Miloud Oukili. "Era venuto in citta' per fare degli
spettacoli - racconta Daniel -. Quando entrai in contatto con
lui, non sapevo fare niente. Mi ha insegnato tutto". Dal 1996
Daniel Romila e' entrato a far parte della compagnia teatrale
Parada, e da allora ha girato tutta Europa, gestendo anche corsi
di formazione all'interno della compagnia. "Ho avuto modo di
lavorare anche con diversi circhi - spiega -. Ho seguito corsi al
Cinque du Soleil, e alla Scuola teatro Paolo Grassi di Milano,
dove vivo tuttora. È una citta' all'avanguardia in questo
settore".
L'esperienza emiliana non e' una novita' per Daniel Romila. "Ero
gia' venuto un paio di anni fa - spiega - avevo lavorato con il
Circo della Pace nel 2007, partecipando all'edizione di
quell'anno a Bagnacavallo (Ravenna). Avevo anche collaborato
precedentemente con i centri educativi del Pilastro, in un
laboratorio teatrale a cui partecipavano direttamente i ragazzi".
Mentre Daniel risponde alle domande, si prepara per lo
spettacolo, truccandosi il viso e cambiandosi d'abito. Il
classico costume da clown goffo e maldestro, aspetto fortemente
esaltato da Daniel. "Il mio punto di forza - spiega - non e' far
vedere quanto sono bravo, ma bensi' quanto posso sbagliare. La
banalita' e' alla base del mio spettacolo. Per stupire il
pubblico, bisogna prima stupire se stessi".
Il burrascoso passato di Daniel ha un ruolo fondamentale in
tutto quello che fa oggi: "Non voglio fare esibizioni
esclusivamente artistiche, ma anche educative. Ho accettato di
venire tra i ragazzi del Pilastro proprio per questo motivo:
voglio andare dove posso sentirmi utile, far ridere i bambini e
dedicargli dei momenti di spensieratezza e' la cosa piu'
importante per me.
Questa arte puo' essere terapeutica". Ecco allora che un pubblico
di 30 bambini, tutti di eta' compresa tra gli otto e i dodici
anni, comincia a fare domande e ad interagire con Daniel, o
meglio, il clown. I ragazzi vengono coinvolti nello spettacolo,
che comprende esibizioni con le clave, le palline e il diablo. Le
risate imbarazzate dei bambini invitati dal clown sul palco
entusiasmano ancora di piu' i coetanei rimasti seduti.
(Wel/ Dire)
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