(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mag. - Laurearsi presto
(anche se non con il massimo dei voti), entrare nel mondo del
lavoro "non troppo tardi" e farsi riscattare "dal papa'" il
periodo di laurea, cosi' da assicurarsi una pensione. Sono i
consigli che Maurizio Sacconi offre a due scolaresche, una di
Roma e una di Palermo, riunite alla sede dell'Inps, mercoledi'
scorso, per l'iniziativa 'Un giorno per il futuro', la giornata
annuale per la diffusione della cultura previdenziale tra i
giovani.
Parlando ai giovani insieme alla collega Maria Stella Gelmini,
Sacconi prima cerca di infondere un po' di ottimismo: "Queste
letture pessimistiche sul futuro non sono giustificate", poi
indica la strada dell'integrazione "tra scuola e lavoro" con
l'attenzione puntata a sollecitare una scelta scolastica utile al
lavoro. "La conoscenza teorica- spiega Sacconi ai ragazzi- se
male organizzata puo' non condurre a una conoscenza pratica che
e' cosi' importante nel nostro percorso di vita". Quindi meglio
scegliere percorsi d studi "utili per inserirsi nel mercato del
lavoro".
Sprona quindi a iniziare a lavorare "non troppo presto, ma
neanche troppo tardi. Oggi alcuni entrano nel mercato del lavoro
verso i 30 anni". Sacconi cita quindi il Catalano di 'Quelli
della notte' che direbbe "meglio laurearsi presto e con il
massimo dei voti. Sarebbe meglio ma io dico meglio laurearsi con
18 ma presto, piuttosto che a 30 anni con il massimo dei voti".
Il messaggio di Sacconi e Gelmini e' comunque quello di
iniziare presto a pensare alla previdenza obbligatoria e
complementare, con l'obiettivo di arrivare ad un "certo accumulo"
di contributi utile a ricevere il trattamento pensionistico.
Cosi' alla fine, assicura Sacconi, "non e' detto che avrete una
pensione peggiore di quella dei vostri padri o nonni". Poi pero',
raggiunta l'eta' del riposo, Sacconi consiglia di non smettere di
lavorare: "Potrete continuare a lavorare, perche' io penso che il
diritto, e non il dovere, al lavoro puo' esaurirsi solo con la
morte".
(Tar/ Dire)