SENTITI 'AMICI' E DOCENTI; RAGAZZINE FINITE IN COMUNITA' MINORI
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 27 mag. - La Polizia e'
arrivata a loro attraverso il social network Facebook: le
indagini sono partite dai semplici pseudonimi di fantasia ma poi,
grazie allo studio di fotografie e 'amici' (alcuni sono stati
anche sentiti) e alla collaborazione di presidi e insegnanti di
scuola, sono arrivate alle persone in carne e ossa. E' cosi' che
gli agenti del commissariato Due Torri San Francesco di Bologna
sono riusciti a rintracciare le altre due baby-bulle (una era
stata fermata poche ore dopo) protagoniste del brutto episodio
del 4 maggio ai giardini Margherita, quando queste tre ragazzine
'terribili' aggredirono due fidanzatini di 16 e 21 anni con
l'intento di rubare un Ipod. La 15enne fermata subito era agli
arresti domiciliari dal 4 maggio; le altre due, invece, hanno 14
e 15 anni e da venerdi' sono entrate in due diverse comunita' per
minori su decisione del gip del Tribunale dei minorenni. Le
accuse per le tre sono rapina aggravata e lesioni.
Le ragazzine sono bolognesi e non vivono in famiglie che si
possano definire 'difficili'. Solo una di loro, D.G. di 14 anni,
e' stata piu' volte bocciata ed era seguita dai servizi sociali
da quando, nei mesi scorsi, era stata denunciata dai Vigili
urbani: infastidiva i passanti in Sala Borsa e si era rifiutata
di fornire i documenti ai vigili. Le altre due, invece, le 15enne
G.B. ed E.B. (questa la prima arrestata) erano incensurate. Le
mamme delle due ragazzine che venerdi' sono state accompagnate in
comunita' ci sono rimaste malissimo: "Cosa abbiamo sbagliato",
diceva una delle due. L'altra invece ha dovuto annullare un
pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo a causa dell'accaduto. A
quanto ricostruito dalla Polizia, le ragazze non conoscevano la
vittima, anche se avevano qualche amico comune su Facebook.
Proprio cio' che ha permesso alla Polizia di incastrarle.
(Pir/ Dire)