IN ITALIA 1,7 MILIONI QUELLI POVERI
IL RAPPORTO DEL 'CRC', NETWORK FRA 89 REALTÀ DEL TERZO SETTORE
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mag. - E' a tinte scure il
quadro della condizione dei minori in Italia tracciato dal Gruppo
Crc, network che accorpa 89 realta' del terzo settore coordinate
da Save the children. Ecco alcuni degli aspetti evidenziati.
PIANO NAZIONALE INFANZIA: approvato dopo 6 anni, ma non ci
sono i fondi. "E' molto importante - sostiene il Gruppo Crc - che
siano destinati fondi ad hoc per attuare il piano. Al momento
queste risorse non ci sono e cosi' sara' difficile garantire la
piena messa in opera del Piano stesso".
POVERTA' MINORILE IN CRESCITA: permane il rischio per i
bambini, soprattutto al Sud. In Italia 1.756.000 di minori vive
in condizioni di poverta' relativa , pari al 17% dei minori
residenti e al 22,5% del totale dei poveri.
Si tratta, nel 70% dei casi, di figli che vivono con i
genitori e almeno un fratello (o che ne ha almeno due); il 12,6%
vive in una famiglia senza occupati e il 65% in una famiglia con
un solo occupato. La poverta' minorile continua ad essere
concentrata nel sud, dove interessa il 30% delle famiglie, mentre
nel nord Italia riguarda meno di 1 famiglia su 10.
SCUOLA: AUMENTA LA DISPERSIONE SCOLASTICA. E i 'neet'. I tassi
di abbandono degli studi post obbligo e la mancata acquisizione
di un titolo di studio secondario hanno interessato nel 2010
quasi il 20% dei giovani italiani tra i 18 ed i 24 anni, a fronte
di una media europea piu' bassa (il 15%). Sono quelli che hanno
conseguito al massimo la licenza media, che non frequentano alcun
tipo di attivita' formativa e che, stando all'Agenda di Lisbona
sarebbero dovuti essere nel 2010 al massimo il 10% sul totale
della popolazione giovanile.
Si registra anche un aumento del fenomeno dei cosiddetti neet
(Neither in employment nor in any education nor training), ovvero
dei giovani fra i 15 e i 29 anni ne' occupati ne' iscritti ad un
corso regolare di studi. Nel 2010 secondo l'Istat in Italia circa
2 milioni di giovani si sono trovati in questa condizione, il 21%
della popolazione in eta', di questi poi piu' della meta' ha meno
di 25 anni.
MINORI STRANIERI: ALTO IL RISCHIO DI DISCRIMINAZIONE. Sono
932.000 i minori stranieri residenti in Italia , pari all'8%
della popolazione minorile italiana. Sono invece almeno 4.438 i
minori stranieri non accompagnati presenti sul suolo italiano, un
dato sicuramente per difetto che non considera per esempio i
richiedenti asilo.
E sono circa 1300 i minori - per la gran parte non
accompagnati - approdati in Sicilia (comprese le isole di
Lampedusa, Linosa e Pianosa) da gennaio a maggio 2011, a seguito
della crisi che ha investito il nord Africa.
Commentano gli autori della rilevazione: "Rispetto a questo vasto
gruppo di minori, la legge 94/2009, piu' nota come legge 'sulla
sicurezza', si sta rivelando un ostacolo per il percorso
d'integrazione di tanti minori aventi genitori irregolari e per i
minori stranieri non accompagnati. L'introduzione del reato
d'ingresso e soggiorno illegale e dei vincoli stringenti per il
riconoscimento del permesso di soggiorno al compimento della
maggiore eta', mettono a rischio il diritto alla salute e
all'unita' familiare dei minori con genitori irregolari e i
percorsi di integrazione dei minori stranieri non accompagnati".
Per quanto riguarda poi i minori giunti negli ultimi mesi a
Lampedusa e in Sicilia, prevalentemente dal Nord Africa, la loro
accoglienza e protezione ha visto momenti critici, dovuti alla
mancanza - almeno in una prima fase - di un'area loro dedicata
all'interno del Centro di soccorso e pronta accoglienza di
Lampedusa, alla lentezza dei trasferimenti nelle comunita' per
minori sulla terr aferma, ad un prolungato periodo in cui non
sono state effettuate identificazioni dei minori.Fra i minori
stranieri o di origine straniera particolarmente vulnerabili,
sottolinea il Gruppo Crc, ci sono anche migliaia di minori rom
che fra il 2010 e 2011 hanno conosciuto un periodo di grave
difficolta', a causa di sgomberi realizzati senza predisporre
misure alternative di accoglienza.(Dire - Redattore sociale)
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