(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 mag. - Chi ha pagato
maggiormente la crisi "i giovani e le donne con prospettive
sempre piu' incerte di rientro sul mercato del lavoro" che
"ampliano ulteriormente il divario tra le loro aspirazioni,
testimoniate da un piu' alto livello di istruzione, e le
opportunita'". Lo sottolinea il presidente dell'Istat, Enrico
Giovannini, presentando alla Camera il rapporto annuale.
Sfogliando i dati di sintesi si legge che i giovani (18-29
anni) sono stati i piu' colpiti dalla recessione, con una perdita
di 482 mila unita' nel biennio 2009-2010. Il tasso di occupazione
specifico e' diminuito negli ultimi due anni di circa 6 punti
percentuali. Nel 2010 era occupato circa un giovane su due nel
Nord e meno di tre su dieci nel Mezzogiorno.
L'Istat osserva poi che "nel 2010 e' aumentato il numero delle
persone tra 15 e 29 anni fuori dal circuito formativo e
lavorativo (Neet). Si tratta di 2,1 milioni di unita', 134 mila
in piu' dell'anno precedente, pari al 22,1% della popolazione di
questa eta', una quota nettamente superiore a quella tipica degli
altri paesi europei".
(Wel/ Dire)