(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 24 mag. - Per i ragazzi
stranieri la famiglia, e in particolare i fratelli, sono le
persone con cui si puo' parlare meglio. Anche rispetto ai
compagni di scuola e agli amici. Cosa che invece non vale per i
giovani bolognesi, quelli del capoluogo in primis, per i quali la
'company' vale piu' di mamma e papa', fratelli e sorelle. Fuori
citta', invece, e' ancora la famiglia il luogo dove ci si
confida. Per tutti, italiani o stranieri che siano, internet e in
particolare i social network sono la maniera preferita per
comunicare, mentre la tv sta scivolando nell'oblio. In compenso,
per le femmine la comunicazione verbale e' ancora fondamentale.
E' quanto emerge da uno studio presentato al liceo Sabin di
Bologna dall'associazione Nuovamente, che ha concluso, con la
collaborazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna,
un lavoro su 'Disagio giovanile, comunicazione e partecipazione".
A 1.806 studenti di dieci scuole superiori di Bologna e provincia
e' stato proposto un questionario di 33 domande di vario genere:
dal rapporto con gli amici e la famiglia, al disagio, al
bullismo, al rapporto con il proprio corpo, le tecnologie, la
scuola, le istituzioni.
Tra le domande ce n'erano anche alcune che chiedevano gli
studenti quali misure si potrebbero adottare per accorciare le
distanze col mondo degli adulti e molti non hanno dato risposta.
Un probabile segnale di indifferenza alla questione. Del totale
degli intervistati, tra i 15 e i 19 anni, la maggioranza (981) e'
di Bologna, 158 sono nati all'estero, il resto in varie zone
d'Italia anche se prevalentemente nella provincia di Bologna. Il
40% vive in una famiglia formata da quattro persone e il 43%, in
casa, si trova meglio con la mamma, il 23% col padre, il 19% con
fratelli e sorelle, il 6% coi nonni.
(Wel/ Dire)