A COSTRINGERLA PRIMA IL FIDANZATO PREGIUDICATO E POI IL FRATELLO
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 mag. - Una notte di controlli
del Gruppo sicurezza sociale e urbana di Roma, agli ordini del
comandante Carlo Buttarelli, impegnati nella repressione della
prostituzione su strada nelle zone dell'Eur, della Salaria,
dell'Ardeatina, della Laurentina e della Collatina, ha fatto
emergere una storia ai limiti dell'incredibile per crudelta',
disperazione e degrado.
Tra le oltre sessanta prostitute controllate, in gran parte
romene e bulgare con un'eta' media di 25 anni, anche una romena
di soli 14 anni.
Arriva in Italia circa sei anni fa con la madre (gia'
prostituta), un fratello e una sorella piu' grandi. Frequenta la
scuola fino alla prima media, oltre la quale non va per le
ripetute bocciature. Viene piu' volte affidata a strutture di
accoglienza perche' la madre e i fratelli non lavorano. All'eta'
di 11 anni torna in Romania, dove conosce un giovane di sei anni
piu' grande del quale si invaghisce e che ancora oggi frequenta.
Rientrata in Italia lo scorso anno entra in contatto con una
prostituta, amica della madre, che la costringe a sua volta a
prostituirsi, ma la ragazza proprio non ce la fa a sopportare il
marciapiede e si procura un lavoro da baby-sitter. Pero' la vita
"normale" dura poco.
A Ostia incontra un connazionale di 25 anni, un pregiudicato
per reati contro il patrimonio. Questi la rende maggiorenne
attraverso documenti falsi e la obbliga con minacce e botte a
prostituirsi nuovamente, stavolta sulla Salaria: dalle nove di
mattina alle ventuno di sera, per circa 600 euro al giorno che
finiscono direttamente nelle tasche dello sfruttatore. Trova
ancora la forza di fuggire e torna dalla madre, ma non riesce a
sottrarsi alla dura legge dello sfruttamento neppure in ambito
famigliare. È costretta a vendersi, oltre che dal fidanzato ora
anche dal fratello, in una tenda sulla Colombo.
La obbligano a continuare quella vita persino quando rimane
incinta. Questo il suo racconto, fatto tra le lacrime, alle
agenti del Gssu e a una psicologa specializzata. Adesso la
ragazzina e' protetta in una struttura di accoglienza con
supporto medico e psicologico.
(Wel/ Dire)