GLI ALUNNI DELLE SCUOLE ELEMENTARI MANZOLINI DI BOLOGNA
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 20 mag. - Nella lotta ai
graffiti sui muri di Bologna scendono in campo anche i bambini.
La classe 3b delle scuole elementari Manzolini si e' presentata
ieri mattina in piazza Re Enzo con 500 volantini e un grande
cartellone, per educare gli adulti a non sporcare la citta'. Si
sono piazzati all'ingresso del sottopassaggio, dove una volta
c'erano le famose "Gocce" della Giunta Guazzaloca: uno dei vetri
e' rotto da mesi ed e' stato eletto dai bambini come simbolo
delle brutture che subisce Bologna. "C'e' chi rompe e c'e' chi
paga: tutti", recita il cartello appeso al vetro, con tanto di
indicazione del costo di sostituzione: 1.500 euro. Sul manifesto,
sistemato a fianco, una dozzina di foto scattate dagli alunni che
ritraggono graffiti, rifiuti sparsi e danni vari a muri e vetri
della citta'. Il messaggio e' chiaro: "Vogliamo una citta' piu'
pulita- scrivono i bambini in calce alle foto- un turista che
viene a Bologna dice che la citta' e' bella ma sporca". E ancora:
"I disegni sui muri sono brutti e stupidi. Perche' li fate?". I
volantini vengono distribuiti in un lampo dai bambini che corrono
da una parte all'altra di piazza Re Enzo: qualche passante li
rifiuta, qualcuno li prende svogliatamente, altri li leggono e si
fermano a chiedere o a guardare il cartellone. Con l'aiuto degli
educatori del centro Antartide, gli alunni delle Manzolini sono
andati in giro per il centro lo scorso 31 marzo armati di
macchine fotografiche. "Sono rimasti colpiti soprattutto dalle
scritte- spiega l'insegnante Maria Aurora Vavala'- dai rifiuti e
dai volantini attaccati ovunque. Anche questa mattina, nel venire
a piedi dalla scuola in piazza, hanno contato tutte le scritte
sui muri".
L'obiettivo, naturalmente, e' educare i bambini fin da piccoli
al bello e al rispetto della citta', ma anche "sensibilizzare gli
adulti" insegnando loro a "guardare la citta' con gli occhi dei
bambini". E' la prima volta che la classe si cimenta in questo
progetto, che si inserisce in un percorso di educazione civica e
ambientale iniziato quest'anno. Il centro Antartide, invece, e'
gia' da tre anni che propone progetti simili alle scuole di
Bologna. "L'anno scorso siamo andati a raschiare via le gomme da
masticare sotto i portici- ricorda Giampiero Mucciaccio di
Antartide- qui e' la normalita' che viene chiamata in causa".
(Wel/ Dire)